Sono quattordici gli anni passati dalla morte di Mino Reitano. Eppure il suo ricordo rimane impresso e forte come la sua voce, nitido come l'amore consumato per la sua terra, chiaro come il suo innato e innegabile talento.

Nei giorni scorsi, nel teatro "Nicola Antonio Manfroce" di Palmi, nel reggino, è andato in scena il 14esimo Memorial "Mino Reitano". Un evento pensato per omaggiare e riservare il giusto tributo alle qualità musicali, artistiche e umane del celebre cantautore e compositore calabrese. Un'iniziativa che ha registrato il tutto esaurito e che ha riservato al pubblico in sala preziose emozioni. A promuovere l'evento è stata l'associazione "La vita è così" di Gegè Reitano in collaborazione con il comune di Palmi. Quest'anno, infatti, grazie all'impegno e alla determinazione del direttore artistico e produttore Natale Princi, il memorial si è spostato dalla città metropolitana di Reggio Calabria alla cittadina palmese, scrigno di antiche e importanti tradizioni culturali, luogo che ha dato i natali ad illustri personaggi quali i compositori Francesco Cilea e Nicola Antonio Manfroce.

Sono stati numerosi gli artisti che si sono alternati sul palcoscenico del teatro di Palmi, tra questi gli ospiti Dario Baldan Bembo e Luca Virago, oltre a diversi cantanti provenienti da X Factor e The Voice of Italy. Una manifestazione insomma ricca di canzoni, di arte e di spettacolo. Ad allietare l'evento, condotto da Domenico Milani e Giusy Sarto, si sono inserite anche le esecuzioni musicali dell'orchestra "Mino Reitano" diretta magistralmente dal maestro Cettina Nicolosi.

Il 14° memorial dedicato al cantautore calabrese nato a Fiumara, in provincia di Reggio Calabria, ha intercettato l'apprezzamento del pubblico presente in teatro, rinnovando nello stesso tempo un appuntamento che di anno in anno tiene vivo il ricordo di un artista visceralmente legato alla propria terra. Un cantante che ha rappresentato la Calabria nel mondo con orgoglio e con la consapevolezza che il bene dispensato non è perduto. A confermarlo è stato proprio l'affetto di ritorno che, a Palmi, i calabresi hanno voluto restituirgli ancora una volta.