VIDEO | L'artista è stato ospite del Comune ed ha assistito ad un saggio della compagnia amatoriale Rubetum. La critica alle istituzioni: «Le altre Regioni fanno meglio di noi per valorizzare il dialetto»
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Serata intensa quella vissuta dalla comunità di Rovito, grazie alla visita dell’attore e regista teatrale Giancarlo Cauteruccio. L’artista, nell’ambito di una iniziativa curata dalla Proloco, è stato prima accolto in municipio dal vice sindaco Antonella Magnelli (assente perché fuori regione il primo cittadino Giuseppe De Santis) e poi, nel teatro, ha tenuto una vera e propria lezione offrendo consigli utili alla compagnia amatoriale locale, Rubetum.
Cauteruccio, che ha ricevuto una targa ed ha assistito ad un saggio degli attori rovitesi, ha annunciato l’intenzione di ritornare in Calabria – sua terra d’origine, lasciata per stabilirsi a Firenze e da lì diventare una figura centrale nel teatro contemporaneo italiano - «per restituire – ha detto – quel tanto che questa regione mi ha dato in termini di tradizioni e lingua».
Il regista ha parlato di una intenzione che può essere strutturata, grazie alla collaborazione delle istituzioni locali, «perché mai come in questo momento – ha proseguito – la Calabria mi sembra, dopo aver conservato nel bene e nel male anche i suoi tratti arcaici, una regione dalle infinite scommesse». Cauteruccio, che si è proposto di aiutare la compagnia Rubetum proprio in nome della rivalutazione del dialetto, ha infine descritto la condizione a suo parere negativa della proiezione nazionale del teatro calabrese. «Ci sono tanti slanci – ha concluso – ma dobbiamo chiederci perché regioni come la sicilia, la Campania e la Puglia riescono ad esportare le loro parlate, mentre la Calabria no. Occorre fare ogni sforzo per chiudere il buco nero in cui è finito il teatro calabrese».