VIDEO | Dio e la scienza, un binomio inscindibile che il professor Francesco Malaspina del Politecnico di Torino, ha spiegato nella biblioteca del Santuario regionale di San Francesco. Qui, insieme al professor Maurizio Brunetti dell’Università Federico II di Napoli, ha districato la matassa in cui spesso religione e razionalità entrano in conflitto
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«Ciò che capisco lo credo anche, ma non tutto ciò che credo lo capisco anche». Con quest’espressione, attribuita a Sant’Agostino, è più semplice approcciarsi alla tematica che, di recente, è stata discussa nella suggestiva biblioteca Charitas del Santuario Regionale di San Francesco di Paola, dove accolto da padre Domenico Crupi e da altri componenti dell’Ordine dei Minimi, il matematico Francesco Malaspina – docente al Politecnico di Torino – ha presentato il suo ultimo lavoro.
Dio e l’ipercubo, questo il nome del testo sottoposto all’attenzione del folto pubblico presente in sala, è un libro nel quale matematica e fede s’intrecciano in una relazione autentica, che spaziando tra teoremi dimostrati e ipotesi confutabili, giunge ad un’inedita visione dell’Assoluto.
Organizzato nell’ambito delle iniziative condotte dalla Fondazione San Francesco di Paola Onlus, l’incontro con l’autore è divenuto occasione per affrontare il rapporto tra religione e scienza, presentato nell’inedita veste di un abbraccio, capace di generare percorsi logici e tensioni emotive tali da consentire l’illuminazione.
Le formule matematiche interpretate alla stregua di preghiere, le quattro dimensioni presentate come facce dei Vangeli, le curve di uno spazio cartesiano piegate fino a diventare braccia aperte su una croce, questi - in estrema sintesi - i tratti di una spiegazione affascinante, che il professor Malaspina ha offerto nel corso del suo intervento, a conclusione di un appuntamento aperto dalla coinvolgente lezione del professor Maurizio Brunetti, docente all’Università Federico II di Napoli, che ha messo in chiaro i motivi per i quali religione e scienza non possono prescindere l’una dall’altra.