VIDEO | Siglato il protocollo di intesa tra l'associazione Biesse, la casa circondariale reggina e l'ufficio del garante dei diritti dei detenuti. I soci offriranno gratuitamente un corso di recitazione e al termine verrà realizzato uno spettacolo. L'avvio è previsto per l'inizio di settembre
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Il teatro dietro le sbarre. Firmato il protocollo di intesa tra l’associazione “Biesse- Bene Sociale”, presieduta da Bruna Siviglia, l’amministrazione penitenziaria, tramite la casa circordariale di Reggio Calabria e il garante dei diritti dei detenuti di Reggio Calabria, Agostino Siviglia. “TeatriAmo in Carcere”, questo il nome del progetto che partirà agli inizi di settembre, vedrà la partecipazione di alcuni detenuti, uomini e donne, ad un corso di recitazione e successivamente la rappresentazione di uno spettacolo. Tutto sarà offerto dal gruppo di artisti dell’associazione “Biesse” coordinato dal Antonio Enrico Squillace e sotto la regia di Gianni Festa.
«La firma del protocollo di intesa alla presenza del questore Maurizio Vallone è un’iniziativa simbolo del nostro impegno- ha dichiarato Bruna Siviglia- che attuiamo esclusivamente per spirito di servizio. Il carcere è un momento di riabilitazione personale, a tutti può essere data una seconda chance. Il teatro è un momento di rinascita. Ringrazio Gianni Festa che sarà il regista, i detenuti saranno gli attori e le scolaresche potranno presenziare durante le varie esibizioni. Sono questi i momenti destinati all’inclusione sociale sempre attraverso la guida delle Istituzioni della giustizia e della legalità». Soddisfatto anche Calogero Tessitore, direttore della casa circondariale reggina. «Da sempre l’amministrazione penitenziaria- ha affermato alla nostra testata- si è prodigata per svolgere di attività di inclusione sociale, in special modo quella teatrale. A ciascuno dei partecipanti con l’introspezione permessa dal teatro verrà data la possibilità di ricominciare a vivere rispettando le regole sociali. Questo è il nostro obiettivo». L’iniziativa vuole infatti, offrire alle persone ristrette in carcere una concreta opportunità per riallacciare i legami con il mondo esterno grazie allo svolgimento di attività creative e formative che hanno lo scopo di una maggiore inclusione sociale al termine della detenzione. Lo stesso garante dei diritti dei detenuti reggini ha accolto con favore ed entusiasmo la sigla del protocollo. «Il teatro è uno strumento per emanciparsi dalla criminalità- ha affermato il garante Agostino Siviglia. La presenza Questore reggino è fondamentale è estremamente significati perché vanno bene le azioni di repressione, ma altrettanto importanti sono quelle che avvengono dopo la carcerazione».
Ed è stato lo stesso questore Maurizio Vallone ad annunciare, in conferenza stampa, la possibilità di far esibire un gruppo di detenuti durante uno degli appuntamenti in programma per la festa della Polizia dell’anno prossimo.« I nostri detenuti- ha dichiarato Vallone- non sono nostri nemici. Noi dobbiamo rimanere al fianco di coloro i quali stanno cercando di recuperare la propria vita e dare la possibilità di non uscire per delinquere bensì per una redenzione personale magari tramite attività lavorative per tornare ed essere cittadini liberi».