Ci sarà il conservatorio Tchaikovsky di Catanzaro tra gli 11 enti (7 università e 4 istituti d’arte musicale e coreutica della Penisola) che rappresenteranno l'Italia all'Expo Universale in Giappone, da aprile ad ottobre 2025 ad Osaka.

Calabria nel Padiglione Italia di Osaka

«È motivo di grande prestigio per noi, per Catanzaro e tutta la regione essere l’unico Conservatorio della Calabria selezionato», ha detto il maestro Antonella Currenti, direttore dell’Istituto con sede centrale a Nocera Terinese, sulla costa tirrenica della provincia.

Il progetto, finanziato con 155.000 euro, si intitola “L’Italiano come lingua internazionale dell'arte” e vedrà protagonisti 40 fra docenti e studenti del Tchaikovsky con l'intento di intersecare varie discipline, Moda, Design e ovviamente la Musica.

Nel progetto anche Genova, Bologna, Perugia ed il Politeama

Grazie alla collaborazione con altri enti, il Teatro della Tosse di Genova, l'Università di Bologna, il Teatro Politeama di Catanzaro e anche l'Istituto italiano di Design di Perugia noi che siamo capofila vogliamo realizzare un' opera lirica, l'Orfeo ed Euridice di Monteverdi poi anche uno spettacolo conosciuto ormai in tutta Italia che è Duettango e infine l'esposizione di strumenti musicali che appartengono a Castelfidardo, con l’importantissima produzione di fisarmonica, senza tralasciare è conosciuta e poi insomma varie sfilate e mostre.

Nella produzione lirica strumenti della tradizione regionale

«L'Orfeo ha una difficoltà tecnica notevole perché è un'opera barocca – ha specificato il maestro Filippo Arlia, direttore artistico del Conservatorio – quindi stiamo parlando proprio ancora prima della musica classica se vogliamo e vedremo la Lira Calabrese o la Tiorba appunto sul palcoscenico insieme ai classici strumenti».

«Osaka sia il punto di partenza anche per un ripensamento su come si fa per sviluppare l'impresa culturale in Calabria – ha chiosato Donatella Monteverdi, assessore comunale alla Cultura di Catanzaro –  abbiamo grandissime risorse, ed in questa città ne abbiamo veramente di eccellenti, credo che l'impresa culturale sia uno di quei settori che vada particolarmente curato».