VIDEO | Nel piccolo borgo del Catanzarese un’inedita sacra rappresentazione della natività. Un viaggio raccontato dal videoreporter Saverio Caracciolo attraverso gli occhi di Giuseppe Calabretta che ha inseguito e concretizzato un sogno
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Una rappresentazione di fede, intensa e sacra. L’arte presepiale, nata con San Francesco d’Assisi, anno dopo anno, in occasione del Natale, ha assunto forme diverse. La scena della natività, la ricostruzione del piccolo borgo che accolse la venuta al mondo di Gesù bambino sono pregne di significati per la vita di un cristiano. Un presepe fuori dagli schemi è quello promosso a Stalettì, piccolo borgo nel territorio di Catanzaro. Un viaggio a ritroso nel tempo che stupisce e rapisce il visitatore: personaggi e contesti sono interamente realizzati con la sabbia. Vere e proprie opere d’arte custodite in un borgo di poche anime, che richiamano l’attenzione di ospiti da ogni angolo della Calabria e non solo.
In questo percorso, illustrato dal videoreporter Saverio Caracciolo all’interno della puntata LaC Storie s’inserisce la storia di Giuseppe Calabretta. Dopo aver militato come calciatore prima e come allenatore poi nella Serie A, sceglie di continuare a coltivare la sua passione per il presepe grazie ai precetti appresi nel suo paese natale fin da bambino. A settembre chiama Sergi Ramirez, uno dei più grandi esponenti di sculture di sabbia. Iniziano a lavorare insieme al grande progetto coinvolgendo diversi artisti mondiali. Un’idea visionaria, che sta raccogliendo i primi frutti. Ma c’è di più. Come prossimo obiettivo, s’intende coinvolgere anche le altre province della Calabria. G.d’a.
La puntata integrale del “Presepe di sabbia”