I musei sono pilastri della società moderna, hanno un ruolo vitale nella conservazione del patrimonio culturale, nell'educazione del pubblico, nella promozione della cultura e dell'arte, nell'innovazione e nello sviluppo economico. Investire nelle istituzioni museali non è solo un atto di preservazione della storia, ma anche un investimento nel futuro della nostra società. Offrono un ambiente stimolante per l'apprendimento, dove le persone di tutte le età possono esplorare argomenti diversi, approfondire la loro conoscenza e sviluppare nuove prospettive.

Tra i tesori di Bova, capitale dell’area grecanica troviamo il Museo della Lingua Greco-Calabra “Gerhard Rohlfs”. Esso ha un valore immisurabile per il mondo grecanico e rappresenta una tappa irrinunciabile per godere della Calabria nella sua essenza fatta di storia, cultura, intelligenza, identità, tradizione. Per Bova non è soltanto un museo ma un centro di radiazione culturale che deve rappresentare una nuova narrazione per questi luoghi per le generazioni future.

La docente Margherita Bova ci illustra il nuovo progetto che prevede degli incontri e nasce  dalla sinergia tra l’amministrazione, le scuole, gli esperti, le università, gli istituti.

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«Stiamo cercando di trasformare un museo etnografico in un vero e proprio museo della lingua che permetta di conoscere questa minoranza. Vorremmo che avesse anche un panorama archeologico dei beni monumentali, salvaguardando così l’archeologia.  L’amministrazione risulta interessata al corso degli eventi per rilanciare il tema del museo sul piano politico culturale».

Il museo deve avere un ruolo centrale nel progetto di rilancio del comparto culturale, legato alla valorizzazione non solo della lingua ma di tutti gli aspetti legati alla cultura» - afferma Gianfranco Marino vicesindaco di Bova.

Nelle sei sale del museo, ognuna dedicata a grandi studiosi che si sono interessati del patrimonio immateriale dei Greci di Calabria è possibile approfondire diversi aspetti della lingua grecanica, esplicati sia mediante foto e documenti storici, sia attraverso installazioni audio-visive. Oltre all’esposizione di manufatti etnografici, appartenuti allo stesso Gerhard Rohlfs, donati dal figlio Eckart, è possibile ripercorrere le vicissitudini del linguista tedesco, a seguito dell’esposizione delle sue tesi sulle origini magnogreche della lingua greco-calabra.