VIDEO | L'iniziativa promossa dall’Istituto italiano dei castelli in occasione del sessantesimo anniversario dalla sua fondazione, ha fatto il punto sulla conservazione, la valorizzazione e le prospettive del patrimonio storico-culturale rappresentato dalle antiche fortificazioni in Calabria
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La valorizzazione dei castelli, tra studi, restauro e prospettive future. Nell’anno in cui si celebra il 60esimo anniversario dalla fondazione dell’Istituto italiano dei castelli, la sezione Calabria, in un convegno a Vibo Valentia, ha tracciato lo stato dell’arte di fortezze e manieri, tra storia, esigenze di tutela e conservazione, proiezione nei circuiti turistico-culturali contemporanei. Il convegno “In Calabria. Studi, Restauri e Valorizzazione: quale futuro?”, si è articolato in due sessioni ed è stato seguito da una visita al Castello Svevo di Vibo Valentia e al Museo archeologico nazionale Vito Capialbi in esso ospitato, senza trascurare gli aspetti scientifici della materia. Del resto, la mission dell’Istituto Italiano dei Castelli (fondato nel 1964 dall’architetto e soprintendente Pietro Gazzola, è sa sempre quella di perseguire lo studio storico, architettonico e artistico dei castelli e dei manufatti fortificati, la loro salvaguardia, la conservazione e l’inserimento nel ciclo attivo della vita contemporanea, con la sensibilizzazione scientifica e turistica dell’opinione pubblica.
Il Convegno, organizzato dall’architetto e docente universitaria Francesca Martorano, ha fornito un quadro aggiornato, distinto cronologicamente, delle fortificazioni in Calabria e delle funzioni non solo difensive attuate dai castelli, seguito da riflessioni sugli interventi di scavo archeologico e da esempi corretti di recupero e di restauro delle strutture. Nella seconda sessione si è invece parlato delle linee di indirizzo che il ministero della Cultura ha elaborato per affiancare alla tutela la fruizione dei beni architettonici. Infine una tavola rotonda si è incentrata su valorizzazione e riuso, ospitando interventi di specialisti del restauro e responsabili della gestione di castelli e di società impegnate nella promozione culturale.
A coordinare il tutto il presidente della Sezione Calabria nonché vicepresidente nazionale dell’Istituto Castelli, Domenico Zerbi. Ai lavori, moderati da Francesco de’ Medici, sono intervenuti, tra gli altri, l’assessore regionale alle Attività produttive Rosario Varì, la dirigente del ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo Maria Mallamace e il soprintendente alle Belle arti e al paesaggio per le province di Reggio Calabria e Vibo Valentia Filippo Demma. Oltre all’architetto Martorano, vicepresidente della deputazione di Storia Patria per la Calabria, che ha relazionato su “Fortificazioni e castelli in Calabria dall’età bizantina al XVII secolo”, hanno dato il loro contributo Vincenzo Naymo, docente della “Dante Alighieri” di Reggio Calabria, “In pace e in guerra: i castelli della Calabria tra difesa, amministrazione del territorio ed esigenze residenziali”; l’archeologa e deputata di Storia Patria Marilisa Morrone, “Archeologia e castelli in Calabria. Lo scavo quale strumento di identificazione e la datazione delle strutture”; l’architetto Luigi Giuseppe Massara, “Recuperi e restauri di fortificazioni in Calabria. Il caso del Castello di Ajello”; l’architetto Elena Trunfio, direttrice dei Musei e Parchi archeologici nazionali di Locri Epizefiri e Bova Marina, “Tra tutela e fruizione: gli indirizzi del Ministero della Cultura per la valorizzazione dei castelli italiani”.
Alla tavola rotonda hanno preso parte l’architetto Pasquale Lopetrone, già funzionario del MiBact ed esperto di architettura medievale, “Valorizzazione di siti fortificati nella provincia di Crotone”; l’archeologa Mariangela Preta, direttrice del Polo Museale di Soriano Calabro, “La valorizzazione del castello di Bivona”; l’ingegnere Lorenzo Surace, “Recupero e valorizzazione del castello, della cittadella e del Palazzo Carafa di Roccella”; Rita Bilotti, titolare della Tenuta Serragiumenta con il castello gestito quale location per eventi, “Il riuso del Castello di Serragiumenta”; Agata Febbraro, direttrice del Castello Ducale di Corigliano, “Valorizzazione e riuso del Castello Ducale di Corigliano. E, infine, Giorgio Sotira, amministratore delegato di Civita mostre e musei Spa, primaria impresa culturale attiva a livello internazionale, che ha relazionato su “Applicazione delle nuove tecnologie al patrimonio culturale”.