Sono nove gli artisti che hanno aderito al concorso "I vecchi portoni raccontano" che, l'amministrazione comunale di Zungri guidata da Francesco Galati e la responsabile dell'area archeologica Maria Caterina Pietropaolo, hanno ideato per ridare vita al centro storico ormai, per via dell'emigrazione, quasi del tutto abbandonato.

Con questa iniziativa gli artisti, seguendo le linee guida del bando, hanno raccontato attraverso i loro dipinti delle vite vissute del comune del Vibonese: i contadini che ritornavano a casa, i carbonari esistenti in questo centro, ma anche gente ancora in vita come nonna Marianna o la riproduzione di una vecchia foto del luogo.

Il percorso inizia dal Museo della Civiltà contadina e il primo portone che si presenta è quello curato dell'artista Vittorio Pinto di Mileto rappresentante una maternità, successivamente si incontra quello dipinto da Michele Gatti - toscano d'origine ma residente a Capo Vaticano - che ha dipinto vari personaggi zungresi. Poi l'artista Caitlin E. Werrell - nata negli Usa ma residente a Tropea - che sul suo portone ha interpretato le grotte di Zungri e un passaggio sui merletti ricamati dalla gente locale, per incontrare poi le due opere dei fratelli Francesco e Clara Crudo – residenti nel centro vibonese - che hanno rappresentato un contadino si riposa ammirando il panorama del golfo di Sant’Eufemia in località Provazzi.

Il percorso è stato anche studiato per far si che si possa passare dalla mostra dello scultore zungrese Michele Zappino, che quest’anno festeggia i 50 anni della sua importante carriera, per poi riscendere e arrivare in piazza Marconi per ammirare la porta dipinta dallo zungrese Antonio Gaudioso che ha riprodotto una vecchia fotografia della processione della Madonna della Neve del 1954. Al fianco il portone dipinto da Maria Neve Vallone, anche lei di Zungri, che ha riprodotto sua nonna Marianna che raccoglie i suoi fichi d’india. Percorrendo via Umberto I si giunge ad altre due porte dipinte da Giuseppe Costanzo di Zungri, che ha rappresentato la lavorazione e produzione del carbone che fino a quarant'anni fa si produceva, e quella di Gabriella Raponi, di Roma, che ha dipinto nel portone due coniugi che rientrano a casa con la loro capretta dopo un lungo e duro lavoro nei campi e sulla finestra sovrastante un'altra figura riprodotta in cartapesta che attende il loro arrivo. Il percorso si conclude davanti la Chiesa della Madonna della Neve con il portone dell'artista Luigi Di Mari, siciliano ma residente a Zungri, che ha rappresentato un'altra maternità.

L'iniziativa ha avuto un grande interesse per i numerosi visitatori che hanno potuto ammirare attraverso queste “porte narranti” grandi capolavori, espressione della comunità che danno nuova linfa al centro storico. Il 23 agosto alle ore 19:00 nella sala consiliare del comune di Zungri, verranno proclamati i vincitori.