Le telecamere di Dentro la Notizia sono state al liceo Galluppi di Catanzaro, cuore dell'importante iniziativa culturale che coinvolge una cinquantina di istituti scolastici in tutta la Calabria e mira ora ad espandersi nel resto d'Italia. L'ideatore Armando Vitale: «Per farlo abbiamo bisogno dell'appoggio delle istituzioni»
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Un progetto culturale che va avanti da vent’anni, si è affermato ormai in tutta la regione e ha l’ambizione di travalicare i confini calabresi affermandosi anche a livello nazionale. È il progetto Gutenberg, promosso dal liceo classico Galluppi di Catanzaro e abbracciato da una cinquantina di scuole su tutto il territorio regionale. Una proposta importante nel panorama culturale della Calabria, che però quest’anno non ha ottenuto il contributo economico da parte della Regione. Lo ha denunciato nel corso della trasmissione Dentro la Notizia Armando Vitale, preside del Galluppi dal 1993 al 2012 e oggi presidente dell’associazione Gutenberg Calabria.
Cos’è il progetto Gutemberg
Le telecamere di LaC con il giornalista Pasquale Motta sono state oggi nel liceo catanzarese per conoscere più da vicino il progetto Gutenberg, ideato vent’anni fa proprio da Vitale. Si tratta di un laboratorio di lettura critica: bambini e ragazzi – dai cinque anni fino alla maturità – durante tutto l’anno scolastico leggono libri, ne discutono e hanno poi l’opportunità di incontrare gli autori e confrontarsi con essi. Nel corso degli anni, grazie al progetto Gutenberg, sono arrivati nelle scuole calabresi scrittori di fama nazionale ed anche internazionale. «Un dono che la città di Catanzaro ha fatto alla Calabria», lo definisce la dirigente scolastica Rosetta Falvo.
Il cuore del progetto è infatti il Galluppi e la sua biblioteca che conta migliaia di volumi – alcuni dei quali molto antichi e pregiati -, ma negli anni il Gutenberg ha saputo conquistare decine di istituti scolastici anche di altre province che vi hanno aderito. Con un unico scopo: «Rendere gli studenti lettori consapevoli, accorti e soprattutto critici», spiega il vicepreside Giuseppe Cosentino. E i riscontri da parte degli studenti sono molto positivi, grande anche l’entusiasmo di tornare quest’anno ad un’edizione - la ventesima - “normale”, con incontri dal vivo dopo l’incubo pandemia.
La voglia di andare oltre e i tagli
Visto il grande successo del progetto entro i confini calabresi, c’è da parte della scuola e dell’associazione guidata da Vitale la voglia di espandersi e di esportare anche in altre regioni quello che si è rivelato essere un modello vincente. I tempi sono maturi, spiega Armando Vitale a Pasquale Motta. E le ricadute per l’immagine della Calabria sarebbero senz’altro buone. «Se riuscissimo a fare a Catanzaro un’edizione invitando qui le scuole pilota del resto d’Italia avremmo raggiunto obiettivo importantissimo. Ma per fare questo abbiamo bisogno della Regione Calabria, della fiducia da parte delle istituzioni», dice Vitale che poi punta il dito: «Quest’anno ci è stato negato il contributo regionale, prezioso per noi. Non ne comprendiamo i motivi, siamo fortemente critici verso la valutazione fatta e riproporremo con ostinazione il tema del ruolo che abbiamo all'interno del panorama culturale calabrese e della possibilità di ulteriore espansione a vantaggio di tutta la Calabria».
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