“Storie diverse, di comunità e identità. Le minoranze linguistiche della Calabria nei documenti audiovisivi d’archivio” è stato il titolo dell’incontro che ha avuto come fulcro la presentazione di un archivio digitale dedicato all’essenziale filone identitario della storia della Regione incarnato dalle comunità Greca di Calabria, Occitana-guardiola e Arbereshe. Da oggi una ricca sezione multimediale è consultabile presso il polo culturale Mattia Preti, con sede nel palazzo del Consiglio regionale della Calabria a Reggio, grazie all’opera di ricerca, raccolta e catalogazione della cooperativa Raffaele Lombardi Satriani, che ha messo a disposizione la preziosa documentazione audiovisiva.

Una tappa significativa del percorso avviato, su impulso dello stesso polo culturale Mattia Preti rappresentato dalla funzionaria Serena Sgrò, e del Corecom Calabria, rappresentato dal dirigente Maurizio Priolo e dal funzionario Antonino Mallamaci, al fine di valorizzare le Minoranze linguistiche calabresi.

Documentazione audiovideo edita e inedita

«Si tratta di 200 file raccolti in un arco temporale di circa 40 anni, dal 1982 ai giorni nostri. Documentazione sul campo raccolta dai soci della cooperativa in attività di animazione e ricerca. Oltre 4.000 minuti di filmati, consistenti in servizi video-giornalistici e documentari già editi, e soprattutto un girato inedito, particolarmente prezioso che consente una ulteriore lettura di materiali, offrendo le voci dei testimoni diretti degli eventi e dei protagonisti delle tradizioni. Un contributo al recupero di una memoria storica altrimenti consegnata all’oblio. Abbiamo già un archivio catalogato ma per l’occasione abbiamo ulteriormente indicizzato il materiale afferente le tradizioni popolari e le dinamiche dei territori dove insistono le Minoranze linguistiche in Calabria, in modo da renderlo ancora più fruibile al pubblico», ha spiegato Claudio Idone, presidente e direttore di produzione della cooperativa Raffaele Lombardi Satriani.

«Adesso saranno a portata di click i reportage realizzati dalla struttura editoriale della cooperativa, Med Media, e che raccontano eventi ma soprattutto storie di comunità e di vita, testimonianze del saper fare, come realizzare un forno con una canna, che hanno animato e animano le comunità dell’area greca di Calabria, più presente nella documentazione ma solo per ragioni di prossimità, e anche le comunità Occitana e quella Arbereshe. Un affresco nel Novecento, della storia e delle storie davvero molto emozionante», ha spiegato Francesca Cugliandro, socia della cooperativa Raffaele Lombardi Satriani

Le comunità in Calabria

Rappresentate tutte e tre le comunità Greca di Calabria, Occitana-guardiola e Arbereshe.

«Da Catanzaro fino a Cosenza e Crotone, la comunità Arbereshe abbraccia trentatré comuni con una bassa densità di popolazione ma con una forte identità linguistica e culturale» ha spiegato Serena Notaro, in rappresentanza delle comunità Arbereshe calabresi.

«La comunità che parla lingua occitana in Calabria è dislocata su tutto il territorio calabrese laddove vi sono chiese valdesi. Guardia Piemontese, in particolare, in provincia di Cosenza, costituisce ancora il cuore della comunità. Accanto alla Porta del Sangue che ricorda la dura repressione religiosa del 1561, sorge il centro studi Gianluigi Pascale che ha ricostruito i sentieri dove, prima della strage e fin dal 1200, quando la comunità valdese per sfuggire all’Inquisizione dal Piemonte si era rifugiata in Calabria, gli occitani si erano trasferiti. Non solo Guardia, che poi si chiamò Guardia Piemontese ma anche Montalto, Vaccarizzo, San Sosti e altri», ha spiegato Beatrice Grill, già presidente del centro studi Gianluigi Pascale, in rappresentanza della comunità Occitana calabrese.

«Sedici comuni regginiventiduemila persone provenienti da quei comuni, in base ad uno studio condotto nel 2018 rientrano e popolano la comunità Greca di Calabria. Dopo le alluvioni degli anni '50 le popolazioni scesero sulla costa e a Reggio, portando con loro il ricco di patrimonio di cultura, lingua e tradizione, ancora molto vivo. Mi auguro che questa giornata possa fungere di stimolo per una maggiore tutela e valorizzazione, iniziando dall'piena osservanza della legge regionale rimasta inapplicata, per esempio, proprio con riferimento al bilinguismo nelle scuole», ha spiegato Lucia Anita Nucera, assessora Minoranze linguistiche comune di Reggio Calabria e in rappresentanza delle comunità dei Greci di Calabria.

La legge 15 del 2003 attuata solo in parte

Un incontro che è stato, infatti, anche occasione per sottolineare la necessità di attuare pienamente legge regionale 15 del 2003, dedicata proprio alla tutela e alla valorizzazione delle minoranze linguistiche.

«Abbiamo voluto legare il rilancio del polo culturale Mattia Preti di Reggio Calabria, già fiore all’occhiello della nostra realtà, e la valorizzazione delle Minoranze linguistiche della nostra regione, patrimonio di grande rilievo per la nostra storia e la nostra identità. Abbiamo già una legge ma che non è completamente attuata. Auspichiamo che questa possa essere l’occasione per avviare un nuovo percorso al fine di tutelare e diffondere la preziosa memoria del nostro patrimonio di Minoranze linguistiche, così unico e custode di tre comunità», ha spiegato Maria Stefania Lauria, segretaria generale del Consiglio regionale della Calabria.

«La questione della piena attuazione della legge sarà all’attenzione del nuovo Esecutivo regionale e dell’azione della vicepresidente Giuseppina Princi che porrà la questione al centro dei già annunciati tavoli con le istituzioni scolastiche calabresi. Il patrimonio culturale e storico nel quale rientrano le nostre tre, su dodici in tutta Italia, Minoranze linguistiche costituisce una ricchezza alla cui conservazione e diffusione il nuovo esecutivo regionale darà un importante impulso», ha sottolineato Carmelo Nucera, vicecapo di Gabinetto del Consiglio regionale della Calabria.