Si è tenuto ieri, presso l’Aula Magna del Liceo Tommaso Gullì di Reggio Calabria, l’incontro con Andrea Di Consoli, scrittore, giornalista e critico letterario, che ha dialogato con gli studenti sulle tematiche affrontate nel suo ultimo libro Dimenticami dopodomani, edito da Rubbettino. L’iniziativa rientra tra le attività di ampliamento dell’offerta formativa promosse dal Dipartimento umanistico-linguistico-musicale del liceo e si è svolta in collaborazione con il Museo della Lingua Greca Gerhard Rohlfs di Bova e il Comune di Bova.

Un percorso didattico

L’evento si inserisce in un percorso didattico avviato dal Dipartimento di Lettere del Liceo, insieme al Museo della Lingua Greco-calabra Rohlfs di Bova, volto a valorizzare la letteratura meridionale e, in particolare, quella calabrese. Margherita Tromba, docente di Italiano e Latino e coordinatrice del dipartimento, ha spiegato l’importanza di far conoscere agli studenti autori che spesso rimangono ai margini dei programmi scolastici, nonostante il loro valore letterario. «Il nostro liceo ha intrapreso un percorso di studio dedicato agli scrittori calabresi come Corrado Alvaro, Seminara e Saverio Strati, autori che i ragazzi purtroppo non conoscono e che, in quanto docenti, abbiamo il dovere di far riscoprire. L’incontro con Andrea Di Consoli si inserisce in questa cornice di approfondimento, offrendo agli studenti la possibilità di confrontarsi con un autore meridionale, vicino alla loro realtà culturale».

A sottolineare il valore dell’iniziativa anche Margherita Festa, docente del Dipartimento di Lettere. «Oggi per i ragazzi è un’occasione molto importante: hanno avuto modo di dialogare con uno scrittore meridionale che, pur non essendo calabrese, appartiene alla nostra stessa area culturale. Il suo libro affronta tematiche autobiografiche che si prestano a una riflessione universale, offrendo agli studenti spunti preziosi di crescita personale».

Il libro e il dialogo con Andrea Di Consoli

Durante l’incontro, Andrea Di Consoli ha presentato Dimenticami dopodomani, un'opera che si configura come una resa dei conti di un uomo con i fantasmi del passato, attraverso una narrazione intima e riflessiva. L’autore ha descritto il suo libro come un viaggio nella memoria e nei disincanti di una generazione, un testo che affronta il senso dell’amore, la perdita dei ricordi, l’identità meridionale e il pensiero della morte.

«Mi interessa ciò che di me può essere condiviso dagli altri. Questo libro è un affondo senza infingimenti nel senso di una vita. Parlo di me, ma il mio obiettivo non è raccontare la mia storia, bensì offrire riflessioni che possano appartenere a chiunque».

Nel confronto con gli studenti, Di Consoli ha posto l’accento sull’importanza dell’ascolto reciproco e del dialogo aperto, senza pregiudizi o atteggiamenti paternalistici. «Parlare ai giovani è sempre importante, ma lo è ancora di più ascoltarli. Il dialogo deve essere come un mare aperto, in cui ognuno mette a disposizione ciò che ha imparato ed elaborato. Nessuno possiede la bussola per orientarsi nella vita: la si trova tutti insieme, passo dopo passo».

Liberi di pensare, liberi di essere

Tra le riflessioni emerse, lo scrittore ha invitato i ragazzi a non essere conformisti, ma senza cadere nell’isolamento. «Non bisogna vivere una vita decisa da altri, ma nemmeno restare ai margini. L’anticonformismo può portare a strade solitarie, prive di confronto. La sfida è trovare un equilibrio tra il calore dello stare insieme e l’indipendenza di pensiero».

Il dialogo ed il confronto sono sempre positivi, soprattutto in un’era dominata dai social network che alienano ogni forma di interazione umana. Un’occasione, quindi, per i ragazzi del Gulli, sicuramente di crescita che li ha portati a riflettere su temi universali legati alla memoria, all’identità e all’appartenenza.

L’incontro si è concluso con i ringraziamenti ai docenti del Dipartimento di Lettere per la loro costante collaborazione, nonché al dirigente scolastico per aver supportato l’iniziativa. Un evento che si inserisce in un percorso più ampio, volto a valorizzare il patrimonio culturale meridionale e a offrire agli studenti esperienze formative di alto livello.