VIDEO | L'iniziativa prevede anche, tra oggi e domani, visite a laboratori nel borgo che si affaccia sulla costa ionica, corsi di pittura e per la realizzazione di bassorilievi e passeggiate fino alla foce del fiume Crocchio
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In occasione delle giornate Fai d'autunno torna nuovamente fruibile ai visitatori il Duomo di Cropani. Da questa mattina e per l'intero fine settimana la collegiata di Santa Maria Assunta sarà aperta al pubblico insieme a tutti i monumenti del borgo scelto quest'anno dalla delegazione Fai di Catanzaro.
La chiesa, dopo i lavori di restauro, custodisce importanti opere d’arte ed un soffitto ligneo arabescato con dipinti quattrocenteschi. Sarà presente il restauratore Giuseppe Mantella che illustrerà le varie fasi del suo lavoro sul soffitto e allestirà un cantiere aperto per il restauro di una tela. Per l'occasione il sindaco di Cropani, Raffaela Mercurio, ha annunciato la totale apertura al pubblico della collegiata: «A breve ci sarà l'inaugurazione religiosa alla presenza del vescovo».
Durante la due giorni di visite saranno aperte al pubblico anche la Chiesa di San Giovanni Battista, la Chiesa di Santa Maria degli Angeli e il convento dei frati cappuccini, la Chiesa di Santa Lucia e, dall’esterno, perché chiuso per restauri, il complesso monumentale Chiesa di Santa Caterina e Sant’Anna.
Non mancherà la passeggiata naturalistica, domenica alle ore 10, fino alla foce del Crocchio e alla Torre meglio conosciuta come Turrazzu del 1594, appuntamento sul lungomare di Cropani marina al primo piazzale. Ed ancora il museo dell’olio, le botteghe artigiane ed i laboratori, in piazza Duomo. Sabato alle 16 il laboratorio di lettura, domenica alle 10 il corso di pittura a cura dell’artista Brunella Pisani e domenica alle 15,30 nella bottega del maestro Antonio Flecca per realizzare bassorilievi in gesso.
L’eccezionalità delle giornate è dovuta anche all’apertura straordinaria, mai effettuata prima, della tenuta di San Fili e della villa dei Marchesi Albani. L’intero complesso architettonico è costituito dalla residenza della famiglia, la cappella, il frantoio con i diversi magazzini e le case coloniche, distribuite sull’intera tenuta.
L’edificio principale risale alla fine del Settecento inizio Ottocento. La villa è composta da due piani, al secondo dei quali si accede tramite una scala in pietra. Gli arredi, ancora oggi conservati, provengono dai palazzi delle famiglie Albani e Bisogni, insieme ad oggetti e documenti legati all’attività del fondo, quali antichi contratti e registri. All’esterno la Cappella gentilizia, anch’essa della fine del Settecento inizio Ottocento, dedicata a Maria S.S. di Costantinopoli, di grande fascino pur nella sua semplicità.
Nel frantoio si trovano le tracce degli strumenti produttivi di diverse epoche, dal Settecento ad inizio Novecento, per cui è possibile ricostruire le varie fasi della lavorazione e notare particolari curiosi e poco conosciuti. Durante la seconda guerra mondiale per la sua posizione strategica, parte della dimora e alcuni terreni circostanti, furono requisiti dalla truppe tedesche, che per un breve periodo vi impiantarono il Comando generale, come testimoniato da alcuni reperti lasciati in occasione della loro fuga. Il 2 gennaio del 1974 il marchese Renato Bisogni e la moglie la marchesa Giovanna Albani furono riconosciuti Giusti tra le Nazioni per meriti acquisiti durante l’occupazione nazista di Roma.