Don Panizza: «Il rifiuto degli altri è antico come il mondo e va a finire con qualcuno che uccide qualcun altro, il più debole. La strada dell’umanità è di dialogo o di scontro, ma vince il più forte e non chi ha ragione»
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Ci sono anche dei giovani apicoltori in erba tra i minori stranieri non accompagnati ospitati dalla comunità Luna Russa, costola della Progetto Sud di don Giacomo Panizza. Oggi, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, l’iniziativa annuale voluta dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che ha come obiettivo la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla condizione di milioni di rifugiati e richiedenti asilo, l’incontro per dare voce a chi è arrivato in Italia da minorenne senza genitori, in cerca di un futuro migliore. Come Amadou venuto dal Gambia e che a Lamezia Terme, a Luna Rossa, ha imparato l’italiano ma anche dei possibili mestieri come l’elettricista, il cameriere e anche l’apicoltura. Amadou ha un solo sogno: rimanere in Italia e lavorare.
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Nell’incontro tenutosi oggi nei locali della Chiesa di San Raffaele il gruppo dei minori stranieri ha interagito con alcuni gruppi scout con giochi educativi volti allo scambio di esperienze e alla costruzione di un’idea dell’accoglienza quanto più possibile vicino a quella realmente praticata. «Il rifiuto degli altri è antico come il mondo – ha spiegato don Panizza - e va a finire con qualcuno che uccide qualcun altro, il più debole. La strada dell’umanità è di dialogo o di scontro, ma vince il più forte e non chi ha ragione»