I due borghi del vibonese sono stati al centro del progetto dell'associazione Nish Italia 2019, Diari Meridiani che ha raccontato le tipicità con linguaggi multimediali e visioni d'autore. Il tutto supportato dalla presenza fisica degli artigiani. La soddisfazione del sindaco del paese montano, Vitaliano Papillo: «L'unione felice delle tradizioni marinare con le nostre è viatico di valorizzazione»
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Paolo Morbidoni, presidente Federazione italiana strade vino, olio e sapori, già sindaco umbro, ieri giornalista ed oggi felice oste in uno dei ristoranti appenninici più intelligenti e raffinati della sua regione, appartiene a quella generazione di amministratori, esperti di cibi e di vini, appassionati paladini del prodotto tipico che fanno bene a tutto il Paese. Ha sensibilità e cultura tali, da poterlo definire “voce importante”. È lui, a rendersi conto, come tanti già stanno facendo da qualche anno a questa parte, dell’inestimabile valore delle nostre eccellenze. «Nei paesi del sud - dichiara - c’è ancora magia. Un insieme indistricabile di riti, di tradizioni radicate, di ritmi a misura d’uomo, di luoghi bellissimi anche quando sembrano decadenti. Una terra che produce prodotti straordinari. Complessa, a volte inspiegabilmente ripiegata su se stessa, ma unica».
Papillo, il più umbro dei sindaci calabresi
In Calabria, di esperti come lui ce ne vorrebbe uno ogni paese: ma devo ammettere che in Vitaliano Papillo, sindaco di Gerocarne nonché presidente del Gal Terre del Vibonese, si ravvede quella passione consueta ad umbri, toscani e marchigiani, ma rara sotto il Pollino. Passione capace di fare la differenza per una comunità e per il suo genius loci. Papillo è il più umbro dei sindaci calabresi, e sono certa che intenderà questa affermazione come complimento. L’ultima operazione che lo vede in prima linea, l’adesione convinta all’unico evento calabrese previsto dal calendario della Fondazione Matera 2019, rende giustizia al suo impegno, al suo amore per la terra. Nei giorni scorsi, difatti, grazie alla sua Gerocarne, la tipicità è divenuta poesia. Negli ipogei di Piazza San Francesco è stata esposta una istallazione che racconta i tonnaroti di Pizzo ed i maestri vasai di del suo paese. Ma se i tonnaroti erano presenti per foto, immagini e registrazioni, la presenza viva degli ultimi vasai è stata fondamentale, per dare vigore e forza ad una rappresentazione che è già bellezza.
Italia 2019, Diari meridiani
Un artigiano impegnato al tornio a pedale, ha coronato il successo del progetto “Italia 2019, i Diari Meridiani” che hanno celebrato le eccellenze della tradizione calabra, sulla scia dell’invito fatto dal Mibact di allargare la sfera di influenza di Matera 2019 anche alle altre regioni del Sud. L’iniziativa ideata dall’associazione Nish ha inteso valorizzare, attingendo alla multimedialità, le diverse identità calabresi. Merito quindi ai suoi protagonisti. «Abbiamo scelto due elementi – ha dichiarato la referente Nish Erica Tuselli - di concerto con i giovani registi Giuseppe Pascale e Giorgio Sergi, ed al designer Francesco Barberio, coordinati dal direttore dell’Extramuseum Torino Pino Zappalà: quello delle tonnare pizzitane e vibonesi, e quello delle terrecotte di Gerocarne, raccontate grazie ad un documentario inedito girato nei mesi scorsi».
Valorizzare ed unire i territori
E proprio il sindaco di Gerocarne, instancabile nell’aderire e rilanciare progetti di valorizzazione e narrazione, ha sottolineato l’unicità, il valore della presenza fisica di una tradizione secolare quella l’arte delle terracotte del suo borgo, incastonato alle pendici delle Serre Vibonesi. «Trovare la strada per legare il mare alle nostre montagne, ed attrarre visitatori sino al cuore della Calabria, è da sempre una nostra priorità – ha dichiarato Papillo. Grazie a Nish, ce l’abbiamo fatta. Un simile progetto, che unisce abitudini e gesti millenari quali quelli della pesca e quelli della lavorazione delle ceramiche, rappresentano un’occasione di confronto ed unione irrinunciabile. Una simile occasione, ci vede protagonisti a Matera, unico eventi calabrese inserito nel calendario ufficiale della Fondazione. E non potevamo non farlo nostro, con convinzione passione».