È stato presentato al pubblico, all’interno della suggestiva cornice della Cittadella Vescovile di Gerace, l’ultimo lavoro letterario dello scrittore e conduttore televisivo Giuseppe Gervasi.

Un volume che, tra prosa e poesia, affronta il delicato argomento dei viaggi della speranza, raccontando con grande sensibilità l’esperienza personale vissuta nel 2016, anno in cui la moglie dello scrittore scopre di essere ammalata di cancro. 

«Il libro ripercorre questo viaggio - racconta Gervasi - e lo fa attraverso dei flashback tra il 2016 e il 2020, quando rinchiusi in casa per la pandemia ho ripreso in mano, all’insaputa di mia moglie, un’agenda che ripercorreva quell’anno imperfetto cha ha rappresentato un cambiamento radicale nella nostra vita».

Una storia comune a moltissime famiglie che si trovano a doversi spostare ripetutamente dalla propria regione con la speranza di poter accedere a delle cure migliori, ad una sanità che da più garanzie. Il libro di Gervasi è un inno alla vita, un tributo a chi lotta quotidianamente senza perdere il sorriso e un invito a non perdere la speranza. 

Al tempo stesso la presentazione di questo volume vuole essere motivo di confronto per affrontare i temi legati alla sanità nella nostra regione cercando di sensibilizzare quanto più possibile i cittadini su tematiche di fondamentale importanza come, ad esempio, quella della donazione degli organi tra vivi e post mortem. 

L’incontro con l’autore a Gerace ha visto alternarsi in una serie di interventi e testimonianze il Direttore del Centro Regionale Trapianti, Pellegrino Mancini; Salvatore Galluzzo, Assessore del Comune di Gerace; Giuseppe Mantella, Direttore della Cittadella Vescovile di Gerace e Domenico Capponi della Deputazione Storia Patria per la Calabria.