Correva l’anno 2005 quando venne proclamato santo per il suo esempio di vita dedicata ai più bisognosi. Oggi Reggio Calabria si prepara a celebrarne la ricorrenza
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Sono passati tredici anni da quando Benedetto XVI, allora pontefice, santificò il primo sacerdote calabrese di Reggio Calabria, Gaetano Catanoso. Correva l’anno 2005 quando il 23 ottobre venne proclamato santo per il suo esempio di vita rivolta costantemente verso gli ultimi, i più disagiati, gli emarginati, i poveri e i bisognosi. Il sacerdote era stato precedentemente beatificato nel 1997 da Papa Giovanni Paolo II. Come afferma il delegato alla cultura della città Metropolitana di Reggio, Filippo Quartuccio, padre Catanoso fu «un motore di consolo dei fedeli, dei poveri e degli emarginati ed anche dei suoi confratelli tanto che lo preferivano come confessore perché ritenuto guida illuminata delle anime».
Un modello di vita
Ancora oggi la figura di San Gaetano Catanoso è, per tutta la Chiesa, un modello di vita piena ed impegno serio, determinato e instancabile verso i più deboli. Reggio Calabria vuole porgere un ulteriore omaggio al Santo, e si sta preparando a festeggiare la ricorrenza della santificazione, che cadrà precisamente il 20 settembre. San Gaetano Catanoso è un esempio per la Città Metropolitana della quale è anche il Patrono e che gli diede i natali. Il santo infatti era nato il 14 febbraio del 1879 a Chorio di San Lorenzo 4 concluse il suo percorso terreno il 4 aprile del 1963.
La storia del santo
A soli 15 anni, Gaetano Catanoso attirò l'attenzione della sua comunità improvvisandosi predicatore nella chiesa di Chorio, un preludio alla sua futura missione sacerdotale. Dopo essere stato proclamato sacerdote, nel 1902, divenne promotore nella devozione al Volto Santo, un crocifisso ligneo, che la leggenda definisce un'immagine acheropita (frutto di un miracolo) venerato in tutta Europa sin dal Medioevo. Promosse e sostenne iniziative di sostentamento per le vocazioni ecclesiastiche e fondò la Congregazione delle suore canoniche del Volto Santo. Giunto a sessant'anni, si dedicò alle confessioni, diventando "il confessore della Chiesa reggina" e direttore spirituale di vari istituti religiosi, pur continuando a guidare spiritualmente le suore. Negli ultimi anni di vita ebbe la consolazione di veder realizzato il suo grande sogno, il santuario dedicato al Volto Santo, eretto vicino alla Casa Madre delle Suore Veroniche.
Una piazza dedicata a San Gaetano Catanoso
In occasione della ricorrenza, un'area a Reggio Calabria in cui gravita un Santuario del Volto Santo verrà trasformata in una sorta di agorà permanente. «Si tratta di un restyling serio, concreto, tangibile, visibile e condiviso» spiega Filippo Quartuccio. «È un intervento che vuol anche rappresentare il punto di partenza per risvegliare una coscienza civica e religiosa che abbiamo, in parte, tenuto quasi ermeticamente chiusa nel cassetto».
Quartuccio ha ancora spiegato: «È un progetto che cambierà completamente il volto di tutto il quartiere, ma assieme a questo dobbiamo fare in modo che la gente si incontri. Nasce da qui l’idea di farne una sorta di agorà perché c’è un grande bisogno di spazi di socializzazione, di zone la gente fisicamente si incontri, dialoghi, si confronti. Una comunità cresce così».