«Senza i giovani la Calabria è finita. Senza i nostri cervelli, i nostri talenti, questa terra è destinata al definitivo declino. Ma questo “non è un paese per giovani”: politica e istituzioni calabresi sono nelle mani di persone che era vecchie già nel ‘900». Franco Laratta non le manda a a dire, è netto e chiaro nel suo intervento a Mendicino, in occasione di un confronto pubblico organizzato dall’amministrazione comunale. Al centro dell'incontro il libro di Laratta, “Vantativinne”, in cui si parla proprio del futuro della Calabria.

 

Un incontro dal vivo, dopo tanto tempo. Tra la gente ed adottando tutte le misure di sicurezza previste dalle dispozioni vigenti in materi di contenimento del contagio. Nella cornice del centro storico di Mendicino, si è tornati a parlare della Calabria, della sua crisi, del futuro, soprattutto dei giovani calabresi. A fare gli onori di casa l'assessore comunale Margherita Ricci. Oltre a Laratta, presenti anche Antonietta Cozza e i protagonisti di "Vantativinne", Luigia Granata, Francesco Rodilosso, Gabriele Bafaro.

 

Tanti gli spunti, le riflessioni, le proposte del pubblico. Tanta la voglia di cambiare, di costruire una Calabria diversa. Poi le conclusioni del già parlamentare e scrittore Franco Laratta: «In Calabria non vedo idee, non sento proposte di qualità, non c’è un progetto credibile. Tutti giocano la stessa partita perdente. Intanto i nostri migliori talenti vanno via. E nessuno muove un dito».