VIDEO | La kermesse culturale giunta alla sua sesta edizione ha fatto registrare grande affluenza di pubblico. Ieri la presentazione tra gli altri dei libri dell’ex ministro della giustizia e dell’ex governatore della Calabria
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Serata con il pubblico delle grandi occasioni per la chiusura del Festival del Sud, la kermesse culturale di Vibo Valentia giunta alla sua sesta edizione. A destare particolare interesse sono state le presentazioni dei libri di Claudio Martelli - La vita e la persecuzione di Giovanni Falcone - e di Giuseppe Scopelliti, Io sono Libero. A dialogare con l’ex ministro della giustizia, il vicedirettore di LaC News24, Enrico De Girolamo. Presenti, inoltre, il presidente della Camera di commercio Pietro Falbo, il presidente della Provincia di Vibo, Corrado L'Andolina, e il rettore del convitto Filangieri, Alberto Capria.
«Gli italiani devono sapere chi è stato e cosa ha fatto per loro il giudice più famoso al mondo, crocefisso dai colleghi e ucciso dalla mafia». Questo l’incipit del libro di Martelli, che in apertura della sua conferenza ha rimarcato: «Sono trent’anni che volevo raccontare questa storia, trent’anni che mi ribolliva dentro», a conferma del travaglio che ha comportato approcciarsi al racconto della vita di Falcone, ucciso il 23 maggio 1992 a Capaci. Martelli allora era ministro della Giustizia e aveva chiamato Falcone a collaborare con lui al ministero. Dunque ieri a Vibo ha ripercorso lo sgomento istituzionale e anche il dolore personale per l’attentato che pose fine alla vita del magistrato che aveva dato un contributo decisivo al maxiprocesso di Palermo, spiegando quali siano state le vicende che hanno determinato un epilogo tanto tragico. A cominciare dal discredito e dall’emarginazione che Falcone aveva dovuto subire ad opera dei suoi stessi colleghi.
Nell’appuntamento successivo previsto nel programma della serata, è toccato invece al giornalista Rai Giuseppe Malara dialogare con l’ex presidente della Regione Calabria, Scopelliti, che nel libro autobiografico racconta la sua odissea giudiziaria. Un’accoglienza calorosa per Giuseppe Scopelliti che prima del dibattito si è intrattenuto con vecchi e nuovi amministratori, incontrando anche i figli di Giulio Andreotti autori del libro I diari degli Anni di piombo, anche loro tra gli ospiti del Festival. Appuntamento che ha registrato numeri record, come confermato da Anthony Lo Bianco, promotore della kermesse.