Da un lato il parroco, don Giuseppe Borelli, dall’altro i fedeli di San Rocco che – in polemica col decreto vescovile che anticipa al 16 agosto la festa tradizionalmente prevista a settembre – escono dal Comitato e formano un’associazione per fare una controfesta.
Succede a Cittanova, dove l’estate in corso verrà ricordata soprattutto per lo scontro in atto che tiene banco tra i cittadini, anche fra quanti non fanno vita di chiesa ma alla loro festa di fine estate – da sempre prevista nella terza domenica di settembre – tengono e come.
Da quando il vescovo Francesco Milito ha introdotto la regola che Santi e Madonne vanno festeggiati solo nel giorno indicato dal calendario, che per il santo francese capita 24 ore dopo Ferragosto – non è stato trovato un accordo che escludesse la “guerra” in atto. Bersaglio delle polemiche è soprattutto il parroco che non ha voluto approfittare della deroga prevista dallo stesso presule, che ha invitato le chiese locali a segnalare per tempo quegli eventi che – se storicizzati e quindi considerati dal popolo vere e proprie tradizioni – potevano essere segnalati.
Don Borelli non solo si difende, invitando ad obbedire al decreto vescovile e dichiarando che non ci sono informazioni storiche sulla festa fatta sempre a settembre, ma passa al contrattacco: “chi festeggia a settembre sbaglia”, ammonisce i fedeli ammutinati. Dal comitato, tramite Girolamo Tropeano, fanno sapere che comunque parteciperanno alla parte religiosa della festa agostana, e che non hanno nessuna intenzione di rinunciare all’evento che stanno organizzando per settembre.
"Si chiamerà Festa della transumanza”, spiegano, ma anche su questo il sacerdote ha da ridire: »Il rito secolare rispolverato – spiega stizzito il don – è legato al culto di San Pasquale e non a quello di San Rocco».