Costruire percorsi di benessere attraverso la cura degli animali e delle piante: è l'obiettivo dell'associazione di volontariato la Goccia di Vibo Valentia che attraverso l'azienda agricola Junceum offre a persone con diverse forme di disabilità e disagio, la possibilità di riscoprire il rapporto con se stessi e con l'ambiente circostante. Uno spazio di 16 ettari, a pochi passi dal centro urbano dove la relazione tra uomo, animali e natura riveste un importante ruolo terapeutico. «Abbiamo creato tutto questo perchè sentivamo il bisogno di costruire qualcosa che potesse raccogliere i bisogni del territorio e poterli trasferire in un luogo dentro il quale poi avviare percorsi virtuosi che guardassero prima di ogni cosa al benessere della persona» spiega il presidente dell'associazione, Michele Napolitano.

Una legge sull'agricoltura sociale

Un impegno portato avanti da volontari e professionisti, impegnati in diversi settori, che non si è fermato nemmeno durante la pandemia: «Poter stare in fattoria e rispettare il distanziamento necessario per vivere la normalità ha consentito ai ragazzi, già interessati da una serie di problemi, di non averne altri anzi, addirittura di migliorare in questa fase perchè l'agricoltura non si ferma». Dunque la fattoria didattica e sociale Junceum, che ha deciso di autofinanziarsi con l'attività agricola e produttiva, diventa modello di agricoltura sociale, una nuova pratica per il reinserimento terapeutico di soggetti svantaggiati che merita sostegno e attenzione da parte delle istituzioni: «In Calabria è un percorso che si sta facendo mentre in altre regioni è già consolidato. Noi – conclude Napolitano - ci auguriamo che questo si sviluppi a breve con una legge specifica sull'agricolotura sociale anche in Calabria».

Questi e altri aspetti saranno approfonditi sabato alle 15.00 su LaC Tv nel corso della nuova puntata di LaC Salute direttamente dall'azienda agricola vibonese. Nell'occasione ampio spazio sarà dato agli interventi assistiti con animali grazie al contributo del medico veterinario e docente dell'università di  Messina, Michele Panzera, alla psichiatra Agata Mazzitelli e alla testimonianza della giovane Jary Chaymaa.