Il primo cittadino felice per l’avvio del processo autorizzato da papa Francesco: «Godiamo insieme questo momento felice e facciamone un’occasione di crescita condivisa»
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«A mezzogiorno di oggi, 3 Ottobre 2019, le campane della Concattedrale di Tropea hanno sciolto ogni riserva: il nostro amatissimo don Francesco Mottola é beato!». Si apre così un comunicato del sindaco di Tropea, Giovanni Macrì, dopo l’autorizzazione di papa Francesco ad aprire la causa di beatificazione del sacerdote tropeano.
«Ieri – spiega il primo cittadino - il Papa ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare, tra gli altri, il decreto, riportante la data odierna, che riconosce ”il miracolo attribuito all’intercessione del Venerabile Servo di Dio Francesco Mottola, Sacerdote diocesano, Fondatore dell’Istituto Secolare delle Oblate del Sacro Cuore; nato a Tropea ( Italia) il 3 gennaio 1901 e ivi morto il 29 giugno 1969”. Quel canto di campane, festoso e prolungato, ha raggiunto il cuore di ogni tropeano e la gioia ha unito coralmente la comunità. Un passaparola rapidissimo ha informato anche chi non aveva avuto anticipi e il sorriso ha brillato su tutti i volti non di rado accompagnato dalle lacrime. Effettivamente si può piangere di gioia e l’evento di oggi è una di quelle straordinarie occasioni in cui la tempesta delle emozioni fa girare la testa».
Macrì ha spiegato che «da sindaco di Tropea, la città che ha il privilegio eccezionale di aver dato i natali al grande sacerdote e di accogliere la sua luminosissima opera, avverto il desiderio di unirmi anch’io alla schiera degli ambasciatori della lieta notizia e ancor più l’onore di vivere da primo cittadino questo preziosissimo evento. Colgo a pieno il beneficio che mi é stato concesso e lo interpreto come segno benaugurante e come impegno a svolgere l’azione amministrativa scegliendo come guida, sia pure in una più modesta dimensione di laicità, la sua luminosissima missione svolta nella condivisione, di lavoro e di ideali, con la folta schiera dei compagni d’avventura».
Il sindaco ha evidenziato come Tropea abbia «la prodigiosa prerogativa di accogliere l’eredità spirituale di questo suo eccelso figliolo compendiata nella Casa della Carità, “Una casa d’oro, perché rivestita di Carità, una casa grande, la casa di tutti, una casa bella prospiciente il mare, dall’orizzonte largo, arso ogni sera dalle fiamme del tramonto che per noi é sempre aurora(...)” e alla grande Casa occorre guardare per ricevere la Grazia di servire la Comunità in maniera sincera e appassionata».
«Io vivo con grande gioia e senso di responsabilità – ha proseguito Macrì - questo giorno di immensa festa e invito tutti voi, miei cari concittadini, ad assaporarne il gusto con consapevolezza e spirito di emulazione. Tropea terra di Santi, il nostro pensiero corre anche ad Irma, umile, devota e convinta compagna di viaggio del Beato Francesco Mottola, é una denominazione prestigiosa e ambita che abbiamo il dovere di apprezzare, ricercare e rispettare divenendone sempre più degni attraverso il quotidiano essere parte di una comunità coesa nello stringersi a Loro con gratitudine e ammirazione immense».
Il sindaco ha auspicato che «la luce che promana da Tropea si diffonda su tutta la provincia e su ogni parte della nostra bellissima e complicata terra di Calabria. Uno splendore che si alimenta di Carità e di Servizio ed anche di fatica e di merito, di ardore e di entusiasmo. Godiamo insieme questo momento felice e facciamone un’occasione di crescita condivisa».