Sarà una partita di tutti i calabresi “Diamante capitale della cultura 2024”. Potrà contare sul sostegno di Regione, Provincia di Cosenza e Comuni “il sindaco dei cedri” Ernesto Magorno, così ribattezzato dalla senatrice Liliana Segre, in prima linea nella sfida, in virtù del profondo legame che persiste tra la cittadina del Tirreno e la civiltà ebraica e che questa occasione vuole consolidare: «All’orizzonte c’è un traguardo che non premia i singoli, il gioco non è a somma zero. Incassare un assegno di 1 milione di euro non cambia molto, ciò che fa premio è l’intelligenza di sciame. Progettare su base culturale vuol dire amare i paesaggi, fondersi con quella terra, terra anche di cedri. Ecco il sincretismo religioso: procedere per gemmazione. La cultura si fa lievito e diventa creativa».

Cultura vista non soltanto come «l’accumulo di beni ma come sintesi di ciò che la storia ci tramanda», spiega l’ex rettore della Sapienza Eugenio Gaudio, presidente del comitato Diamante 2024, tra i promotori presenti stamattina a palazzo Wedekind a Roma all’incontro “Transizioni. Occasioni e rischi del nostro tempo. Il ruolo della cultura” in cui è stata presentata la candidatura della cittadina tirrenica.

Un’eredità di tradizioni, accoglienza, prodotti agroalimentari, ingredienti di un progetto che mira a fare da motore per la crescita di tutti i territori. «La Provincia – dice Franco Iacucci - ha aderito con entusiasmo al comitato promotore. Cercheremo di spingere anche a livello istituzionale e di avere un ruolo in questa meravigliosa avventura. La cultura può essere un grande volano di sviluppo e di progresso sui nostri territori».

Dell’importanza della squadra è convinto Marcello Manna, presidente Anci: «Rispetto a tutte le altre candidature l’unica città che si presenta a nome di una Regione e di 404 comuni è Diamante e questo è un segnale politico che viene dato ad una cultura nascosta e ad una regione che merita di essere omaggiata».

Un’idea affascinante, secondo l’assessore regionale allo Sviluppo economico e agli Attrattori culturali Rosario Varì, che «mira ad effettuare un’operazione molto importante per Diamante e per la Calabria che è la destagionalizzazione».

Diamante e Capistrano

«Stiamo vivendo un periodo particolare che speriamo di metterci presto alle spalle - ha dichiarato Varì -. Ma nonostante ciò, in questo anno, sono nati progetti calabresi posti all’attenzione nazionale e premiati. Ricordo Vibo Capitale italiana del libro, Tropea orgo dei borghi e la Ciclovia dei Parchi che ha ottenuto l’Oscar italiano del cicloturismo. Siamo una regione operosa e ora abbiamo anche due candidature a capitale della cultura 2024: Diamante e Capistrano».

L’assessore Varì ha anche  portato i saluti del presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, e ringraziato Magorno per il progetto sulla candidatura di Diamante. «Si tratta di un progetto affascinante, coinvolgente, con un elevato valore comunicativo. Leggendolo – ha evidenziato - sembra di essere attori dentro quella storia nella quale ci sono i murales, punto di forza di Diamante. Ma si è voluto valorizzare tutti quelli che sono gli elementi più importanti di Diamante, dal mare al Pollino, le piazze, Cirella, che diventeranno, è scritto nel dossier, teatri e luoghi di incontri e eventi. Mi ha colpito molto il progetto "Altra stagione" che valorizza la destagionalizzazione perché è fondamentale far diventare i borghi e i piccoli centri la vetrina dei beni culturali e di tutte le eccellenze della Calabria. Solo così riusciremo ad essere attrattivi per 365 giorni all’anno».

«I nostri beni culturali devono diventare un vero volano di sviluppo. Abbiamo un patrimonio immenso da mostrare e valorizzare, tanti artigiani di cui vantarci, un settore agroalimentare importantissimo. La valorizzazione dei nostri dei borghi – ha rimarcato ancora l’assessore Varì - deve passare attraverso la tradizione e le identità territoriali, che devono tuttavia coniugarsi con l’innovazione e l’inclusione. Questi sono i fattori che accomunano il progetto della candidatura di Diamante a capitale della cultura e quello che è il programma del mio Dipartimento e della Regione Calabria. Il presidente Occhiuto mi ha affidato due deleghe perché ha ritenuto importante unire i settori Sviluppo economico e Attrattori culturali, ritenendo che i beni culturali, materiali e immateriali della Calabria, rappresentano uno dei maggiori fattori di sviluppo della nostra regione. E il progetto Diamante capitale italiana della cultura va nella stessa direzione. Quindi – ha concluso - che la storia di Diamante, di Capistrano e la storia della Calabria abbia un futuro brillante è un auspicio mio, del presidente Occhiuto e di tutti i calabresi».

Un progetto, quello di Diamante capitale della cultura, che mette in sinergia passato e contemporaneo e che Magorno dedica ai pescatori del suo borgo che «hanno dato opportunità a tanti ragazzi di diventare classe dirigente. Questo momento di gioia è per loro».