VIDEO | Scritto durante un ricovero in Terapia intensiva dopo una diagnosi di Covid, il volume è un'autobiografia in cui l'imprenditore racconta i sacrifici e la tenacia posti al servizio di un sogno "prezioso". Un'esistenza frenetica messa in pausa all'improvviso dalla malattia e, oggi, da una nuova consapevolezza
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Una vita ripercorsa a ritroso, con la mente, da un letto d’ospedale. L’infanzia in un quartiere popolare, i sacrifici e un sogno da inseguire. Un sogno prezioso – in molti sensi – che, con la tenacia, diventa realtà fino a che tutto sembra finire così, all’improvviso. La diagnosi di Covid, poi il ricovero in Terapia intensiva e il mondo intero che sembra sfuggire di mano. Ma dall’abisso, a volte, si riesce a risalire anche portando con sé qualcosa di buono. Sergio Mazzuca da quel letto d’ospedale da cui aveva creduto di non rialzarsi più ha fatto un viaggio nei suoi ricordi, quelli più belli ma anche quelli meno, e li ha resi testimonianza, un segno da lasciare al di là di se stesso. Ne è nata un’autobiografia, “Un ragazzo d’oro”, che oggi l’imprenditore cosentino, attivo da più di trent’anni nel settore orafo, può stringere tra le mani perché dall’abisso lui è risalito.
«Ho pensato di non farcela – racconta oggi Mazzuca – perché non c’erano cure. Ero cosciente che il mio destino era segnato e ho iniziato a scrivere, con le poche energie che avevo, quello che volevo lasciare. Ho scritto tanto, ricordando anche i momenti belli della mia infanzia così come quelli brutti. Alla fine ho pensato di divulgare ciò che avevo scritto perché poteva essere da stimolo ai giovani e ai meno giovani».
Pubblicato da Falco editore, alla stesura finale ha collaborato la giornalista Benedetta Caira. Il libro è stato presentato ieri al Fellini Restaurant Music di Cosenza. Dentro, una vita intera che scorre tra le pagine: le difficoltà, i sacrifici, le soddisfazioni.
E soddisfazione c’è anche adesso nel vedere questo lavoro ultimato e pronto per essere condiviso con chi lo vorrà. Un racconto che parte dall’infanzia, un’infanzia vissuta nei quartieri popolari, quarto figlio di padre operaio e madre casalinga. «Si facevano tanti sacrifici – dice Mazzuca – ma non sono mai mancati l’educazione e il rispetto verso gli altri e questa è una grande eredità che la mia famiglia mi ha lasciato».
In quei ventisette giorni di Terapia intensiva per l’imprenditore cosentino tutto si è fermato. Una vita sempre di corsa messa in pausa all’improvviso. «Mi sono legato ai valori veri della vita, la famiglia e le cose più care», spiega. In trentacinque anni di attività frenetica il tempo lasciato al di fuori del lavoro è sempre stato poco, ma al di fuori del lavoro c’erano le cose più importanti. «Ho sempre fatto quello che ho fatto con passione, trascurando tutto quello che mi circondava. Ho vissuto per il lavoro, ma oggi sono un uomo diverso: mi prendo le mie pause perché non si vive solo di lavoro».
A dare convintamente il proprio determinante contributo alla nascita di questo libro l’editore Michele Falco. «È stato un lavoro lungo che nasce dalla consapevolezza dell’autore ma anche del sottoscritto che il modello sociale ed economico rappresentato da Sergio Mazzuca e da ciò che ha costruito sia un esempio da far conoscere a tutti», afferma.
«La sua – aggiunge – è stata una vita fatta di riscatto, di onestà, di tanto lavoro e di tanta passione. Ha avuto molto successo e ha anche dato a molti un’occupazione. In un momento in cui da parte dei giovani c’è difficoltà anche a credere in un futuro, soprattutto in una terra martoriata come la nostra, mostrare come per Sergio Mazzuca le difficoltà abbiano invece rappresentato un’opportunità che è riuscito a concretizzare può essere un riferimento ma anche un segnale di speranza».
Una sala attenta ha partecipato alla presentazione, a cui hanno dato il loro contributo anche il professor Ercole Giap Parini e il professor Mario Bozzo. Una discussione appassionata da cui è venuto fuori il ritratto di un uomo caparbio e di una persona generosa, pronta a impegnarsi non solo per sé ma anche per gli altri. E a riprova di questo, il ricavato derivante dai diritti d’autore del libro sarà devoluto in beneficenza per i progetti dell’associazione La Terra di Piero.