Prima la testimonianza della sofferenza che li accomuna, poi la dimostrazione del possibile riscatto tramite lo sport che li ha fatti arrivare sui podi che contano. Serata intensa per 4 atleti paralimpici, tra i quali l’arciera taurianovese Enza Petrilli - medaglia d’argento alle recenti paralimpiadi di Tokyo - ospiti dell’associazione “Teodoro Naso-Tango November” di Rizziconi che da anni sensibilizza sul rispetto del codice della strada e sulla necessità di vedere lo sport anche come una forma inclusiva per chi non è normodotato.

Oltre alla campionessa calabrese, anche la pongista Clara Podda, lo schermidore Andrea Pellegrini e il motociclista Giovanni Aranciofebo, impegnati nell’ambito di un progetto promossa dall’Aida onlus in collaborazione con il Comitato paralimpico italiano. Con loro pure il ct della nazionale di basket in carrozzina, Carlo di Giusto, Giuseppe Luciano e il presidente di Aida, Nazzareno Insardà.

«Vogliamo far capire che nello sport ogni differenza si annulla», ha detto Antonella Naso, presidente dell’associazione che porta il nome del fratello, un giovane morto per un incidente in moto. «Sta crescendo l’entusiasmo intorno al movimento paralimpico nazionale – ha detto Insardà – merito del lavoro fatto dal presidente Luca Pancalli e della bravura dimostrata dai nostri atleti, che noi ora vogliamo far conoscere quanto più possibile in modo che siano da stimolo a quanti ancora non sanno che occasione di liberazione può essere lo sport». Gli atleti hanno portato con loro l’attrezzatura, nel caso di Aranciofebo anche una moto dotata di comandi azionabili anche senza mano, perché dopo le testimonianze si sono dedicati a delle prove sportive pratiche.