Non conosce confini regionali la tradizione di colorare le strade con i petali dei fiori in occasione dei festeggiamenti per il Corpus Domini. Ecco cosa succede a Spello, in provincia di Perugia
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Da Gallico a Monasterace, da Campora San Giovanni a San Marco Argentano, da Potenzoni a Taurianova: anche in Calabria i festeggiamenti per il Corpus Domini hanno visto, negli anni, il moltiplicarsi delle Infiorate. Anche quest’anno, durante la prima settimana di giugno, molte città celebrano il corpo di Cristo colorando le strade di petali e profumandole di fiori. Reggio Calabria, Cosenza, Catanzaro, Vibo Valentia, Crotone: ogni provincia ha i suoi alfieri. Borghi e paesi che si sono convertiti con entusiasmo all’usanza di ingentilire il selciato gettando fiori prima della processione.
La tradizione delle infiorate, nata nel Lazio nel corso del XVIII secolo, si è diffusa da Roma e Genzano a tutto lo Stivale ed oggi è cresciuta al punto tale da trasformare le strade in veri e propri tappeti artistici. Tra le regine della festa, impossibile non citare, anche per vicinanza geografica, l’infiorata forse più celebre del sud, quella di Noto, e nel centro Italia le artistiche infiorate di Spello, che oramai da poco più di un decennio affascinano e richiamano turisti da ogni angolo del mondo, dagli USA all’Asia passando per l’Europa.
Per gli amanti delle tradizioni locali e dell’arte, Spello (a 8 km da Assisi e 25 km da Perugia) nel weekend del Corpus Domini vale senz’altro una trasferta.
Sulle pendici del monte Subasio, il borgo medievale di Spello nel weekend delle infiorate accoglie da 60 a 80 mila visitatori, inserendosi così di diritto tra le più note manifestazioni folcloristiche nazionali, conosciute ormai in quasi tutto il mondo.
La festa del Corpus Domini di Spello può inoltre rappresentare, per le realtà calabresi, un modello da prendere ad esempio: non solo in termini organizzativi, ma anche civici, grazie alle buone pratiche che, ogni anno, precedono e seguono la sua organizzazione, e all’attenzione ai bambini. A Spello sanno bene che i piccoli infioratori di oggi saranno gli infioratori e i cittadini di domani. Per questo, il presidente dell’Associazione Infioratori, Guglielmo Sorci segue con attenzione le scuole del comprensorio ed promosso due gruppi speciali di infioratori con bambini e ragazzi dai 5 ai 14 anni.
Una boccata di ossigeno che alimenta il senso civico di una comunità, che porta a lavorare insieme, a ragionare insieme, a condividere, a conoscere e amare tradizioni e storia locale, in un gioco appassionante che coinvolge scolari dalla scuola materna, alla scuola media, ma si estende anche ai licei artistici da Perugia a Foligno.
La voglia di condividere è così contagiosa che, grazie all’attenzione che l’Associazione degli infiora tori di Spello ha riservato ai social negli ultimi anni, ha coinvolto la comunità di instagrammers umbri e di influencer dal centro Italia, ed ha portato all’attivazione di un Instameet dedicato alle Infiorate di Spello (il 3 giugno), richiamando nella città umbra ben 100 Igers, mobile photographer muniti di smartphone per condividere i colori, le immagini e le atmosfere delle infiorate spellane.
Vedere al lavoro, nelle settimane precedenti la festa, abitanti di ogni età tutti insieme, affiancati nei garage, sotto i portici, nelle piazze, chini sugli scatoloni, è uno spettacolo nello spettacolo. Una cittadina intenta nella “capatura”: l’atto di separare petali, essenze, erbe e semi. Nelle sere antecedenti la notte dei fiori, che quest’anno è il 2 giugno, ogni spellano ha la sua postazione, il suo compito specifico. Tutti sono in fibrillazione, animati dalla stessa allegra rivalità, perché a Spello le infiorate, da 57 anni ormai, sono anche un vero Concorso che premierà l’infiorata più bella nelle varie categorie (quadri, tappeti figurativi, tappeti geometrici, Under 14); il primo classificato quadri sarà il vincitore assoluto dell’edizione.
Monica La Torre