L'artista originario di Taurianova espone in una delle più ambite sedi europee e riscuote apprezzamenti a livello internazionale. Il sindaco Biasi e l’assessore Fedele: «Abbiamo bisogno di ambasciatori della cultura e della bellezza che come lui non perdono il legame con le proprie radici»
Tutti gli articoli di Cultura
PHOTO
Da Taurianova alla Triennale di Arti Visive di Roma, per Vincenzo De Moro un nuovo prestigioso riconoscimento. L’artista, classe 1952, è originario di San Martino di Taurianova, ma vive, opera e insegna a Roma. Diplomato nel 1977 all’Accademia di Belle Arti di Roma in scenografia nel corso tenuto da Toti Scialoja (di cui è stato assistente) ed Alberto Boatto. Pittore, scultore e scenografo, riscuote apprezzamenti a livello internazionale. In passato ha esposto anche alla Biennale di Venezia. Le sue opere sono state ospitate in mostre individuali e collettive, alcune fanno parte di collezioni pubbliche e private.
Ora sta esponendo con successo la propria opera intitolata “Hortus Conclusus” in una delle più ambite sedi europee, uno degli appuntamenti più attesi della Capitale, la Triennale di Arti Visive, che si tiene presso i prestigiosi “Musei di San Salvatore in Lauro” del Pio Sodalizio dei Piceni, complesso monumentale ubicato nel pieno centro storico di Roma, vicino Piazza Navona.
«Rappresenta un nuovo straordinario vanto per Taurianova questa ulteriore tappa di una carriera artistica già all’insegna del successo – hanno dichiarato il sindaco di Taurianova Roy Biasi e l'assessore alla cultura Maria Fedele – certamente segno di una biografia personale ispirata da una bravura tecnica e da una tenacia negli studi di ordine superiore, che per l’onore che suscita vogliamo segnalare alle giovani generazioni, per invogliarle a credere nei sogni e ad impegnarsi per realizzarli, pur sapendo che partire dalla periferia rende tutto più difficile, ed affinché, proprio grazie all’esempio di concittadini come De Moro, che ce l’hanno fatta, sappiano trovare la forza per dare ovunque lustro alla nostra città. Taurianova ha bisogno di ambasciatori dell’arte che portino nel mondo il buon nome di una città che sa essere humus culturale prezioso per quanti, pur affermandosi lontano dalla Calabria, non perdono, come nel caso di De Moro, il contatto con le proprie radici».