C’è un grande Mazinga a braccia spalancate, Rocky Joe con il suo allenatore guercio Danpei in formato action figure, versioni rarissime arrivate dal Giappone. Il racconto, sul filo robusto della nostalgia, vede il suo epicentro a Cosenza nelle sale dell’ex MaM (Museo delle Arti e dei Mestieri), su corso Telesio, poco prima di piazza XV Marzo. La mostra, dal titolo evocativo, si chiama “Cuore e acciaio. Lo straordinario universo dei cartoni animati”, ha inaugurato sabato scorso (3 marzo) e resterà visitabile fino al 10 marzo.

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Un’occasione unica e rara a queste latitudini, anche perché è l’unica esposizione simile mai realizzata in Calabria, che regala alla vista oltre 150 tra rodovetri (cels) d’animazione, e poi gadget, locandine, disegni e schizzi preparatori, molti dei quali mai prima sono stati oggetto di mostre, appartenenti ad importanti collezioni private. L’invenzione dei rodovetri, risale al lontano 1914 e ha aperto la strada all'animazione per come la conosciamo. Si tratta di fogli trasparenti in acetato di cellulosa sul quale veniva stampato il disegno successivamente dipinto. Questa procedura veniva replicata fino a completare tutta la sequenza animata, seguendo un lavoro certosino e interamente artigianale. Ecco perché i cartoni giapponesi d’antan, i cosiddetti anime, sono considerati delle vere e proprie opere d’arte, perché frutto della creatività e dell’estro degli animatori nipponici nonché degli autori e sceneggiatori che hanno reso quelle storie, trasmesse agli albori dell'emittenti private in Italie, perle preziosissime resistenti al tempo.

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Robot che hanno salvato il mondo, pugili con la stoffa dei campioni e i demoni dentro, comandanti della guardia francesi, tenniste ambiziose, c'è un universo complesso e straordinario a portata di sguardo. Da Lady Oscar a Creamy, da Magica Emy a He-man passando per Jeeg e Pollon, l'evento è un tuffo nel mondo delle anime. A cura dell’Associazione 9, di Alessandro Mario Toscano e Marco Toscano - artefici già del successo della Mostra sui maestri giapponesi e su Manet - con la consulenza scientifica di Alessandro Cavazza e Marco Salerno, l’evento ha avuto anche la benedizione di Antonio Monda, scrittore e docente di Film and Television Department alla New York University che in un video ha voluto manifestare tutto il proprio apprezzamento per l’iniziativa citando, a tal proposito, Gianni Rodari: «Lui diceva: invece di polemizzare con Goldrake cerchiamo di far parlare i bambini di Goldrake, questa specie di Ercole moderno. Io credo che si possa mutuare al mondo dell’animazione quello che diceva Fellini a proposito dei comici: “Sono benefattori dell’umanità”».