Le dichiarazioni della delegata alla Cultura della giunta comunale all’indomani del sit-in organizzato dalle associazioni per chiedere la riapertura della fortezza
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«È apprezzabile e meritorio che tante associazioni del territorio si siano mobilitate per la riapertura del Castello Carlo V». L’assessore comunale alla Cultura di Crotone, Rachele Via, interviene con una nota in merito alla richiesta di apertura della storica fortezza (chiusa da tre anni in attesa di bonifica di alcune aree contaminate) da parte del comitato Antica Kroton, che ieri mattina ha organizzato un sit-in.
«Ci riprenderemo il castello»
Per Via, l’evento di ieri «è un ulteriore e fondamentale sostegno al lavoro che, fin dal primo giorno del nostro insediamento si sta facendo, d’intesa con il Ministero dei Beni Culturali, per dare finalmente inizio ai lavori di bonifica che sono propedeutici alla riapertura di un monumento al quale tutti noi crotonesi siamo legati».
«Voglio, dunque, dire ai cittadini che hanno giustamente a cuore il suo futuro che ci “riprenderemo” il castello. Tra l’altro – prosegue l’assessore - nell’ambito delle nostre attività di valorizzazione dell’intero patrimonio dei beni culturali il castello Carlo V è stato inserito nel circuito nazionale delle “Terre Martiniane” che raccoglie e mette in rete le fortezze più significative dell’intero territorio nazionale».
«Giunta Voce non ha responsabilità»
Poi, Via aggiunge: «Tutti dovrebbero ricordare, soprattutto chi aveva deleghe specifiche in materia all’epoca, che fu proprio il sindaco Ugo Pugliese a emettere l’ordinanza di chiusura il 3 aprile 2018. Certamente solo chi pecca di onestà intellettuale può attribuire alla giunta Voce le responsabilità per la chiusura del castello».
Il riferimento è a Valentina Galdieri, della coalizione Crotone città di tutti, che durante l’amministrazione Pugliese è stata assessore alla Cultura. Lei e altri esponenti del movimento, che in Consiglio comunale ha eletto Danilo Arcuri, hanno partecipato al sit-in delle associazioni e inviato una nota sulla vicenda.
L’attacco di Galdieri e Arcuri
Nella nota, si sottolinea che «più volte negli anni passati è stata sollecitata la riapertura parziale del castello, più volte si è chiesto di convocare il tavolo per la bonifica del Castello ma ad oggi tutto tace. Si aspetta la manna dal cielo, la “divina provvidenza”, nell’immobilismo più completo sia da parte del Comune che della Sovrintendenza, con la Prefettura che rimane, colpevolmente, a guardare».
«Lo abbiamo detto in passato lo continuiamo a dire ancora – scrive Galdieri – il castello rischia di non riaprire più nemmeno dopo la bonifica, se mai verrà fatta, perché è abbandonato, non c'è manutenzione e il rischio che si debba fare una messa in sicurezza dei locali è molto alto. Il castello è chiuso, ormai, da tre anni, abbandonato al suo destino e vittima dell'immobilismo e del menefreghismo delle istituzioni. È incredibile come l’amministrazione Voce si ritenga estranea a questo problema di vitale importanza, culturale e turistica, per la città, così come è disinteressata a tutti gli altri problemi della città, impegnata, giorno e notte soltanto ad azzuffarsi tra di loro. Vergogna».
«Quello che sta avvenendo su questa vicenda è molto grave. – aggiunge Arcuri – Leggere che la bonifica del nostro Castello venga fatta con i soldi di Antica Kroton è un’autentica presa in giro. Il ministero dei Beni Culturali deve intervenire con fondi propri e consentire a Crotone di riappropriarsi del suo più grande attrattore turistico nonché luogo depositario dell’identità di questa città. Sono molto dispiaciuto che non un componente della Giunta abbia deciso di essere presente (alla manifestazione, ndr). Mi sarei aspettato per prima il sindaco e subito dopo l’assessore Via, ma evidentemente da quando si sono seduti sulle poltrone hanno perso la sensibilità verso i temi che sono cari alla città».