Il Teatro Apollo di Crotone ha ospitato, ieri sera, uno dei tre appuntamenti autunnali della decima edizione del Premio Caccuri, una manifestazione non più circoscritta ormai alla settimana d’agosto quando nel borgo del Crotonese viene assegnato l’ambito riconoscimento letterario. «Resta un contest di saggistica, alla base, nel quale sono stati innestati corpi esterni di entertainment, con musica, teatro, narrativa. Ciò che offriamo è all’insegna della grande qualità» spiega il vicepresidente del Premio, Roberto De Candia.

L’iniziativa, cresciuta nel tempo, ha abbracciato ora un progetto più ampio, per fare della cultura un attrattore turistico e una fonte di sviluppo economico per il territorio: «A Caccuri è già successo. Dieci anni fa non era la stessa di oggi e da dieci anni a questa parte sono nate attività economiche, molti B&B, la gente arriva da fuori, inizialmente solo in occasione del Premio, ora anche durante l’anno» commenta l’altro vicepresidente, Olimpio Talarico.

«Credo che in ogni luogo per ripartire bisogna puntare sulla cultura. Io ho creduto fin da subito in questo progetto, ci ho tenuto dal primo giorno, non solo realizzando la Torre d’argento che viene assegnata ad ospiti e protagonista del Premio, ma anche collaborando nella parte organizzativa», racconta il maestro orafo crotonese Michele Affidato. La serata di ieri, tra l’altro, è stata organizzata a Crotone proprio per rendere omaggio alla sua arte e al prezioso contributo che non ha mai fatto mancare in questi anni per la riuscita della manifestazione.

Protagonisti della serata, Giordano Bruno Guerri e Francesca Reggiani. Lo storico e giornalista, presidente del Vittoriale e presidente della giuria del Premio, ha proposto una lectio magistralis su Gabriele D’Annunzio «che ha fatto della propria vita un’opera d’arte, come voleva, e viene ricordato non tanto per le sue opere ma per se stesso, perché era D’Annunzio».

In scena, a seguire, la grande comicità della nota attrice con il suo “Meglio di…”, un viaggio divertente nelle relazioni e nel mondo femminile e su come su questi abbia influito il lockdown: «Prima la coppia era equilibrata da una sapiente misura di presenze e assenze. È chiaro che se tu non hai più l’assenza da casa ma solo presenza 24 ore al giorno e a tu per tu, rischi pure di chi cavolo è quel tizio che ti sei sposata».

Il tris di appuntamenti autunnali del Premio Caccuri, si conclude questa sera alle 20:30 al Teatro Comunale di Catanzaro: Paolo Mieli racconta “Il tribunale della storia”, in conversazione con Giordano Bruno Guerri. A seguire, Moni Ovadia e Dario Vergassola in “Un ebreo, un ligure e l’ebraismo”. All'evento, sarà presente anche il presidente del Premio, Adolfo Barone.