E' il racconto cinematografico di uno degli uomini piu' amati d'Italia, ma anche tra i piu' esposti e a rischio, il racconto di una lotta quotidiana. Il racconto di e su Don Luigi Ciotti, prete combattente costantemente sotto scorta, grande organizzatore, fondatore del "Gruppo Abele" e ideatore di "Libera", agitatore carismatico e travolgente, spina nel fianco del sistema politico ed economico italiano. Le sue 'armi' sono due libri: il Vangelo e la Costituzione italiana. A lui e al suo impegno e' dedicato "Cosi' in terra", il film diretto da Paolo Santolini che Rai3 presenta, in prima visione assoluta, venerdi' 8 giugno alle 21.15.

 

Da oltre cinquant'anni quello di Don Ciotti e' un lavoro volto a unire e mettere in risonanza le parti sane e attive del paese, a denunciare senza mezzi termini crimine organizzato e corruzione, a ricordarci che in una società civile non c'e' 'zona grigia', perchè l'indifferenza equivale a complicità. Un lavoro di tessitura e denuncia, amoroso, tenace e temerario. Un antidoto al 'qualunquismo sazio' degli scontenti che si limitano a sdegnarsi e lamentarsi, un invito ad agire. «Il buon cinema non costruisce altarini e eroi, non fa prediche, non vuol persuadere nessuno. La sua unica 'passione' e' la cura della complessità e della pluralità dei punti di vista. Ecco perchè “Così in terra” è lontano anni luce dall'agiografia e anche dalla linearità del biopic: il film e' un'indagine a tutto campo, aperta e appassionata, su un personaggio che non puo' essere ridotto a semplice oggetto mediatico", dice il regista Santolini.

 

«Stando accanto a lui e agli uomini della sua scorta per oltre due anni, filmandolo in diverse occasioni pubbliche e private, osservandone i gesti, il rapporto con la natura, la fisicita', l'ostinata fiducia nella parola, abbiamo provato a capire cosa ci sia dietro l'instancabile fare del suo personaggio, cosa lo muova a quel fare. Cosi' in terra non e' un atto di fede, ma un invito a pensare con la nostra testa, a guardare con occhio critico quanto accade su questa terra e a immaginare quel che ognuno di noi potrebbe fare». La messa in onda del film sara' introdotta da Vasco Rossi, che di don Luigi Ciotti e del loro rapporto dice: «Un fratello ritrovato. Due vite spericolate, come sono tutte le vite che si lasciano guidare dall'inquietudine, che si sentono piu' a casa nel cercare che nel trovare...».