Il polo culturale è chiuso da circa 4 anni per mancanza di fondi. Vanta un patrimonio librario di oltre 150mila volumi e oltre 500 manoscritti nonché pergamene e rarissimi codici liturgici
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Vanta un patrimonio librario di oltre centocinquantamila volumi, incunaboli, edizioni che abbracciano un arco temporale di secoli, più di 500 manoscritti, pergamene e rarissimi codici liturgici risalenti a prima del concilio di Trento del 1545. È il capitale della biblioteca "Civica" di Cosenza, chiusa da circa quattro anni per mancanza di fondi. Una consolidata situazione debitoria infatti ha lasciato anche i dipendenti, molti dei quali ormai in pensione, senza stipendio. L'associazione Civicamica, che da anni è impegnata a sostegno della biblioteca cittadina ha presentato, nel corso di una conferenza stampa, la raccolta fondi attiva dal 23 gennaio scorso su 'Produzioni dal basso' per avviare una soluzione delle questioni amministrative.
«Partiamo con una raccolta dal basso, dai cittadini, dagli appassionati, dagli studiosi per raggiungere l'obiettivo di almeno 100mila euro - ha detto Gilda De Caro, presidente dell'associazione Civicamica - che può essere il primo passo per il risanamento della posizione debitoria della Biblioteca civica e ottenere quindi l'agibilità minima per consentirne la riapertura». L'obiettivo degli animatori dell'iniziativa è soprattutto quello di smuovere tutte le istituzioni, a partire dal ministero della Cultura.
«Il Comune di Cosenza, seppure in dissesto, nel 2016 ha compiuto un buon atto - ha aggiunto De Caro - ripristinando un contributo da 100mila euro in due anni. La Provincia non ha la delega alla cultura, però dai fondi ha ricavato 80mila euro in due anni. Certo si tratta di cifre molto piccole che, però, servono a far partire il funzionamento». «Ci sono inoltre 10 milioni - dei 90 di fondi Cipe stanziati per il centro storico di Cosenza - che stanno per essere appaltati per lavori strutturali all'edificio della Civica, con consegna entro la fine del 2023. Questo fa ben sperare, ma resterà poi la gestione pratica di un presidio culturale che dovrà scrollarsi di dosso una situazione debitoria di circa 500mila euro. Lo scopo che anima la battaglia dell'associazione è la dignità dell'intera regione e della città di Cosenza - ha detto ancora la presidente di Civicamica - che ha una grande storia culturale e accademica alle spalle. Una dignità che non va calpestata».