VIDEO | La cerimonia si è tenuta nella Cattedrale di Rossano. A consegnare il riconoscimento l’arcivescovo Maurizio Aloise
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Il premio Spartenze 2021, il riconoscimento assegnato ogni anno nel festival legato alle migrazioni, è andato a Don Gregorio Aiello, missionario per la comunità cattolica di lingua italiana in Belgio. La consegna, avvenuta dall’arcivescovo di Rossano-Cariati monsignor Maurizio Aloise, omaggia i preti missionari che lavorano per le comunità italiane all’estero.
Il festival sulle migrazioni
Uno degli scopi del Festival è quello di cambiare la narrazione sugli italiani all’estero, portando al centro dell’attenzione mediatica e politica le storie poco raccontate dei tantissimi italiani in giro per il mondo. Don Gregorio, originario della provincia di Catanzaro, vive a Genk dal 2006 creando un ponte per gli italiani che vivono lì con la terra d’origine. La cerimonia si è tenuta nella Cattedrale Maria SS. Achiropita della Diocesi di Rossano-Cariati nel centro storico di Rossano. monsignor Maurizio Aloise, arcivescovo della Diocesi di Rossano-Cariati, ha ricordato la figura di monsignor Antonio Cantisani, vescovo di Rossano-Cariati nel 1971 e dal 1980 vescovo di Squillace, colui che sollevò l’attenzione verso i migranti e che divenne il primo presidente della Migrantes, donando il suo cuore alla pastorale migratoria. «La migrazione di oggi è uno scandalo sociale della modernità», nelle parole del papa c’è il sunto della riflessione di monsignor Aloise sui fenomeni migratori.
Le missioni cattoliche
Don Giovanni De Robertis, direttore generale Fondazione Migrantes, ha elogiato l’attività delle missioni cattolica di lingua italiana nel Mondo che sono circa 400. Don Gregorio ha ricordato il suo percorso con gioia. Un percorso che è iniziato nella sua comunità di provenienza, Palermiti (Catanzaro), per continuare nelle comunità in cui ha fatto appena ordinato, Carlopoli, Panettieri e Castagni, prima di “rinascere” in un luogo nuovo come Belgio, a Genk, dove fu mandato in missione nel 2006. A concludere i lavori il direttore del Piccolo Festival delle Spartenze Giuseppe Sommario, che ha ricordato come il Festival sia nato per creare un ponte tra chi è partito e chi è rimasto, e che uno degli scopi prioritari sia quello di cambiare la narrazione sugli italiani all’estero, portando al centro dell’attenzione mediatica e politica la storia, le storie poco raccontate dei tantissimi italiani in giro per il mondo.