Il 2021 per il Polo liceale di Rossano è stato un anno importante: sono ricorsi i 150 anni di vita del Liceo Classico “San Nilo” i cui festeggiamenti sono stati rimandati a quest’anno per le restrizioni vissute durante l’anno passato. Una scuola prestigiosa tra i cui banchi sono passati studenti meritevoli che sono poi diventati importanti esponenti del mondo politico-istituzionale, delle università, delle libere professioni, della scienza, dell’imprenditoria. Una vera istituzione scolastica per tutto il comprensorio, la cui nomea è arrivata anche oltre i confini regionali. Fitto il programma delle celebrazioni.

Al cerimoniale di inaugurazione hanno preso parte varie autorità civili, militari e religiose. Soddisfatto il dirigente scolastico del Polo liceale di Rossano, Antonio Francesco Pistoia, che ha parlato di una giornata particolarmente «emozionante, frutto di un lungo lavoro, ma è solo l’inizio di un impegno finalizzato alla promozione culturale del nostro territorio, grazie alla preparazione e allo studio di una scuola di alto profilo». Il dirigente Pistoia ha sottolineato il forte attaccamento e il marcato senso di appartenenza di studenti ed ex studenti al liceo “San Nilo” a tal punto da lavorare su un progetto che tiene unito passato, presente e futuro. Tra i relatori, Franco Filareto, già sindaco e assessore della ex città di Rossano, prima studente e poi docente a soli 25 anni presso il Ginnasio. Proveniente da una famiglia umile, per lui e per tanti, il liceo classico ha rappresentato un «ascensore sociale», una scuola che vide la luce nel 1871, in piena guerra civile per le vicende del brigantaggio e con la questione meridionale in atto.

Nei primi anni, il liceo classico è stata una scuola elitaria e classista «oggi non è più così, continua il prof. Filareto: «In passato era espressione di famiglie medio-alto borghesi, e per i figli di famiglie umili era difficile inserirsi perché tutto il contesto era contro. È inutile affermare che per uno che è inserito in un sistema di potere il percorso sia più agevole, per chi invece proviene da ambienti marginali è tutto più difficile, oltre al fatto che si è guardati con marginalità. Oggi tutto questo è stato superato e prevalgono i criteri del merito».

Sull’importanza degli studi classici in una società ipertecnologica si è soffermato il Prof. Rocco Schembra, ideatore della Notte nazionale del liceo classico. Mentre per Mons. Maurizio Aloise, Arcivescovo di Rossano-Cariati, è stata «una giornata davvero emozionante. Un grande raduno degli amanti della scuola e della cultura che rappresentano presidi significativi tesi a contrastare i fenomeni degenerativi». I ragazzi del liceo artistico hanno realizzato il disegno utilizzato per l’annullo filatelico del francobollo commemorativo voluto da Poste Italiane. Tra gli interventi, oltre ai rappresentanti di istituto, si sono succeduti quelli dell’assessore alla cultura Alessia Alboresi, del dirigente tecnico dell’Usr Loredana Giannicola, dell’Assessore della Provincia di Cosenza Adele Olivo, del consigliere regionale Giuseppe Graziano, dell’imprenditrice Pina Amarelli, socio direzione generale Amarelli-Fabbrica di liquirizia. Sono state consegnate, infine, le targhe di riconoscimento ai familiari di: Gaetano Toscano Mandatoriccio (Sindaco e “Padre Fondatore” della scuola), Luca De Rosis (Sindaco di Rossano dal 1884 al 1902), Antonio De Florio (Amministratore comunale dal 1939 al 1943) e Giovanni Sapia (Preside del Liceo Classico “San Nilo” di Rossano). A coordinare i lavori, la Prof.ssa Stella Pizzuti, Docente del Polo liceale e Referente dei 150 anni del Liceo Classico San Nilo.