Successo per il progetto Charis, Curare l’humanitas per rigenerare la solidarietà, portato avanti dall’istituto vibonese Ipseoa “E. Gagliardi”. L’iniziativa ha permesso la creazione di una rete solidale per aiutare le famiglie che vivono in condizione di indigenza.

L’iniziativa Charis

Nonostante la chiusura imposta dall’emergenza sanitaria, i laboratori sono stati riaperti, grazie alla generosità e al contributo di diverse associazioni di volontariato. La scuola non solo luogo di apprendimento e formazione, ma anche sede di solidarietà. “Charis” è una parola pregna di significati che affonda le radici nel patrimonio mitico e culturale della Grecia. La possiamo tradurre con grazia, bellezza, bene, dono, cura, da cui si origina la Caritas latina e la gratitudine, il ringraziamento. Ma è anche uno “stato di grazia”, capace di restituire tutto ciò che si offre e si sente, come quando si riceve il beneficio di una grazia.

La scuola Gagliardi

L’Ipseoa “E. Gagliardi” di Vibo Valentia ha programmato di dedicare due giorni al mese alla solidarietà, preparare e produrre alimenti da destinare alle famiglie bisognose. Queste iniziative mirano anche a legare il cibo alla crescita sociale, per far riscoprire il valore della reciprocità. La vera crescita del territorio è nel sentimento che si genera attraverso la condivisione, nella tessitura di rapporti e di relazioni che facciano emergere le belle e buone risorse, a partire da quelle umane. Non è concepibile che ci siano famiglie, bambini o anziani, che non abbiamo l’indispensabile per nutrirsi, mentre c’è spreco, un intollerabile consumismo e tanto egoismo. L’indifferenza verso la sorte altrui è una epidemia ancora più devastante della pandemia.

Per questa ragione “Charis” non è solo un ritorno alla tradizione culturale della Magna Grecia e alla sua capacità di leggere il tempo che stiamo attraversando, il futuro e di generare profezie, ma ha dentro un acronimo il cui messaggio può gettare nello sguardo la visione di un mondo osservato attraverso gli occhi dei tanti bambini che soffrono la fame in Calabria, in Italia, senza pensare ad altre drammatiche realtà. “Curare l’humanitas per rigenerare la solidarietà” è anche una speranza ed una esperienza intensa sotto il profilo umano, etico, sociale, culturale e spirituale, “che ‘ntender no la può chi no la prova” (Dante, Tanto gentile e tanto onesta pare).

L’avvio del progetto

 A primavera, in prossimità delle feste pasquali, con la prima ondata dei contagi e la chiusura totale delle attività, l’Ipseoa “E. Gagliardi” ha aperto i suoi laboratori con il progetto “Casa” (Cucine Aperte per la Solidarietà Alimentare), poi ha partecipato all’iniziativa la “Solidarietà è servita” promossa dalla U.S. Vibonese Calcio nel mese di maggio, con il “Gruppo di cuochi e pasticceri volontari” animato dall’ex studente del Corso Serale Giovanni Colacresi. Anche per queste festività natalizie, vissute per la prima volta in piena emergenza, la rete del volontariato si è messa all’opera.

Una mano di aiuto alle persone in difficoltà

Già da mercoledì (16 dicembre) è iniziata la preparazione di prodotti. Ad attivarsi, come in precedenza, oltre al contributo del presidente della Provincia di Vibo Salvatore Solano, la Fondazione Banco alimentare regionale, guidato da Giovanni Romeo con il sostengo di Antonello Murone (presidente comitato di Vibo Valentia), la Croce Rossa provinciale presieduta dall’instancabile Caterina Muggeri, il GalTerre Vibonesi con il presidente Vitaliano Papillo, Italia Nostra (sezione di Vibo Valentia), Libera Vibo (con il referente Giuseppe Borrello e la cooperativa Valle del Marro - Libera Terre), l’associazione Condividiamo, grazie all’impegno di mons. Giuseppe Fiorillo, la Vibonese Calcio con il progetto la “Solidarietà è servita” e diverse aziende del territorio, tra cui quelle più conosciute sono Tonno Callipo e la Distilleria Caffo, e altre aziende familiari come il pastificio delle Sorelle Salerno (Cutro), l’azienda agricola Santa Croce (San Nicola di Limbadi), l’Apicultura Fiorillo (Piscopio Vibo).

La rete solidale

Ad abbracciare il percorso di solidarietà tracciato da “Charis” anche il presidente del “Gruppo Pubbliemme” Domenico Maduli. Lo ha fatto con sensibilità umana e responsabilità etica, come nelle migliori e più nobili tradizioni imprenditoriali, affinché ogni attività abbia un fine sociale e solidale. Per costruire una comunità forte è necessario prendersi cura delle persone più fragili e investire nella cultura, nell’educazione, nella formazione umana, secondo l’esemplare opera e messaggio di Adriano Olivetti.

Preoccupato dal dilagare del problema sociale, il dirigente scolastico dell’Ipseoa “Gagliardi” Pasquale Barbuto. Così ha motivato il personale scolastico (docenti, assistenti tecnici e collaboratori, insieme al personale dell’annesso Convitto), per costituire una brigata che potesse portare avanti l’opera di aiuto ai bisognosi. La Scuola al servizio del territorio e dei cittadini, in questo caso per cercare di alleviare le sofferenze di chi non ha il necessario, come il cibo.

Dopo la straordinaria esperienza vissuta attraverso l’iniziativa di solidarietà voluta dall’U.S. Vibonese Calcio, dal suo presidente Pippo Caffo insieme all’intraprendenza del direttore di Marketing e della Comunicazione Daniele Cipollina (anche in questa occasione non ha fatto mancare il suo importante contributo), continua il percorso che segna il cammino di una scuola che si fa carico dei problemi dell’umanità del territorio e si sa mettere in gioco, anche in situazioni di estrema difficoltà. E lo fa creando una risposta corale con le diverse realtà del volontariato e insieme agli enti istituzionali e ai diversi settori imprenditoriali sia del Vibonese che regionali, facendo emergere la qualità più nobile che possa animare l’essere umano, la solidarietà, il dono del proprio tempo, delle proprie risorse. Un messaggio esemplare per gli studenti, da un punto di vista dell’apprendimento didattico ma soprattutto nella formazione della coscienza civica.

La silloge poetica

A dare risonanza culturale anche una iniziativa di carattere editoriale e sociale: la creazione di una silloge poetica dedicata ai temi sociali e umanitari. Hanno aderito poeti dell’intero territorio nazionale (ma in seguito verranno coinvolti anche poeti internazionali), dal titolo “Le muse dell’Agape, Testimoni di umanità” nata per contrassegnare anche con il dono della poesia, la solidarietà e il sentimento della pietas.

Il progetto è stato ideato e proposto da Nicola Rombolà, docente responsabile del percorso di solidarietà “Charis” e presidente di Italia Nostra sezione di Vibo Valentia, che Domenico Maduli ha accolto come una creatura naturale dell’opera culturale e comunicativa che porta avanti, come mission, la Pubbliemme.