A chi non è mai capitato di perdere un calzino al termine di una centrifuga? Quale lavatrice, almeno una volta, non ha “mangiato” un pedalino? E così, ci ritroviamo nei cassetti decine di calzini soli, malinconici, annoiati e senza senso. Un destino davvero triste: se ne stanno lì a scolorire, guardando i propri simili uniti e felici, mentre loro restano nell'ombra di una fredda e buia cassettiera in attesa di ricevere qualche attenzione. Ma se gli dessimo l’occasione di ritrovare il calore di un piede amico? Se li aiutassimo a ritrovare il senso della loro esistenza? Il diverso è solo un altro modo di essere e, mai come quest’anno-caratterizzato dall'isolamento e dalla distanza fisica-ci sentiamo un po’ tutti come dei calzini spaiati in attesa di ritrovarci e di riabbracciarci.

«Tutti diversi, tutti uguali, tutti importanti»

È per questo che da otto anni a questa parte la sventura del calzino “scoppiato” si è trasformata nell'occasione buona per ricordarci che nessuno merita di essere lasciato solo e che tutti devono avere l’opportunità di vivere in un mondo colorato e felice, con gli stessi diritti di integrazione e le stesse chances di vivere l’amicizia a prescindere da tutto. Nasce così la Giornata dei calzini spaiati, metafora della diversità, che quest’anno si è scelto di celebrare venerdì 5 febbraio. Una giornata che coinvolge grandi e piccini nello spirito dell’amicizia e del rispetto degli altri.

Un valido spunto per spiegare la bellezza dell’essere “diverso” e la specialità che appartiene ad ognuno di noi. «Tutti diversi, tutti uguali, tutti importanti» questo lo slogan dell’iniziativa ideata dai bimbi della scuola primaria di Terzo di Aquileia (Udine) che ha travalicato i confini friulani arrivando anche in Calabria.

Spaiati ma felici

E così anche le insegnanti dell’IC Cetraro hanno deciso di aderire all'iniziativa per ricordare il valore della diversità e per parlare di diritti umani. Una buona occasione per affrontare temi delicati e importantissimi: la disuguaglianza e l’integrazione.

Il progetto ha coinvolto gli insegnanti e gli alunni dell’infanzia e della primaria, i quali, coordinati dalle maestre Maria Carmen La Cava, Paola Saulo, Giovanna Tundis, Ilaria Scornaienchi e Maria Pia Carnevale, hanno indossato allegri e strampalati calzini spaiati, come a raffigurare il concerto della diversità.
”Il brutto anatroccolo” di Andersen e la storia di “Elmer, l’elefante variopinto” di McKee, hanno aiutato i più piccoli a scoprire quanto la diversità, dopotutto, renda soltanto unici e speciali.

Una giornata che strizza l’occhio alla didattica inclusiva, all'accoglienza e alla consapevolezza che ogni personalità sia irripetibile e costituisca il valore più importante di ogni essere umano.
Solo partendo da qui potremmo davvero scriverlo un lieto fine fiabesco del tipo: “e vissero tutti... spaiati e contenti”.