VIDEO | Le 115 opere dell'artista di origini calabresi saranno esposte fino al 7 settembre e diventano metafora del vivere sociale attraverso cui interrogarsi sul senso più profondo dell’esistenza
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Proseguirà al museo Marca di Catanzaro fino al 7 settembre la mostra “L’inquieta bellezza della materia” dell’artista Max Marra, nato a Paola ma trasferitosi a Monza in giovane età. Le sue opere interpretano l’angoscia del vivere contemporaneo e forte è il richiamo alla poesia dei ricordi d’infanzia legati al rapporto con il padre e al paesaggio del mare d’inverno, quando i pescatori ricucivano le reti e riparavano le barche con pece e stoffe. L’esposizione, promossa dall’Amministrazione Provinciale di Catanzaro e dalla Fondazione Rocco Guglielmo, attraversa analiticamente il lavoro dell’artista permettendo di ricostruirne la sostanzialità linguistica nella raffinata dimensione espositiva museale.
Sono ben 115 le opere, tra cui 41 provenienti da collezioni pubbliche e private, comprendenti due assemblaggi polimaterici, una installazione e 38 “Timbriche” impaginate come opera unica che delineano lo straordinario viaggio creativo compiuto dall’artista dagli anni ’80 fino a oggi ripercorrendo le diverse fasi evolutive della sua ricerca in una narrazione antologica che ne scandisce la storia espressiva.
La selezione realizzata dalla curatrice Teodolinda Coltellaro, sintetizza dunque con esemplare efficacia il percorso evolutivo dell’artista, evidenziando un filo conduttore sostenuto negli anni da una riflessione legata alla condizione dell’uomo. Infatti, le sue opere si offrono spesso come cruda metafora del vivere sociale attraverso cui interrogarsi sul senso più profondo dell’esistenza. Sempre a Catanzaro, nel Complesso monumentale del San Giovanni, all’interno della mostra “Chagall. La Bibbia” a cura di Domenico Piraina, sono esposte, fino al 27 agosto, altre cinque opere di Max Marra, in un dialogo ricco di suggestioni evocative con le opere di uno dei più amati artisti del Novecento.