Dopo il successo estivo a Civita, il Calàbbria Teatro Festival, IX edizione,  si sposta a Castrovillari con la rassegna dei corti teatrali VI edizione. L’evento, organizzato dall’associazione culturale “Khoreia 2000”,  per la direzione artistica di Rosy Parrotta e quella organizzativa di Angela Micieli, interesserà la città del Pollino per tre giorni, dall’11 al 13 di Ottobre 2019; il tutto si svolgerà presso la sala “Teatro Khoreia” in una vera e propria residenza culturale. In 30 minuti max, gli artisti a tematica libera,  coinvolgeranno il pubblico ormai  storicizzato all’evento. Quattro i corti teatrali in programma domenica 13 ottobre con inizio alle 18 presso la sala teatro Khoreia 2000 di Castrovillari; ingresso gratuito, prenotazione obbligatoria.

La kermesse

Si parte con 'Filumena Marturano', di Eduardo De Filippo con Alessandra Romano. L’attrice pluripremiata interpreta il monologo femminile per antonomasia: quello di Filumena Marturano, omaggiando il grande “signore del teatro” Eduardo De filippo. A seguire 'Madonne stanche', scritto da Claudia Balsamo con Federica Palo e Roberta Aprea per la regia di Raffaele Bruno. Il testo è ispirato a vari fatti di cronaca, che hanno come tratto comune: il senso di vuoto in cui si può cadere, la perdita, lo smarrimento. Madonne stanche sono le nostre figlie e i nostri figli che vanno alla deriva se smettiamo di essere “un porto d’amore”.

Si proseguirà con 'I miei uomini' di e con Antonio Anzilotti De Nitto. Storia di un uomo che ripercorre tutta la sua vita durante gli anni del nazismo fino ad arrivare al fatidico momento in cui viene arrestato.

A chiudere la kermesse dei corti teatrali 'L’attrice è tutta crosta – Ciarle di maschera dal sottosuolo'; testo di Adriano Marenco , regia di Francesca Puopolo con Nathalie Bernardi . Una vecchia Gloria Swanson o una giovane Marlene subrette, dai molteplici volti che si fondono in gioia e orrore all’ombra di ombrellini da cocktail e umilianti autorappresentazioni. Lo spettacolo analizza il rapporto genitori/ figli attraverso il fallimento, l’inadeguatezza al proprio ruolo. Sia di figlia che di madre. Testo che richiama la tematica di quest’anno del festival, appunto “Rapporto genitori/figli” che sarà anche l’argomento dell’incontro socio-culturale in programma venerdì 11 ottobre alle 18 presso la sala teatro Khoreia 2000. Presenti l’onorevole Domenico Pappaterra, presidente Ente Parco del Pollino; l’avvocato Domenico Lo Polito, sindaco di Castrovillari; Zoti Mario Aluise , parroco di San Basile; la professoressa Ines Ferrante, presidente associazione Mystica Calabria; la dottoressa Eliana Iorfida, autrice del libro Antar; la dottoressa Carmen Marrone, psicologa; l’avvocato Lucio Rende, residente Premio Internazionale Castrovillari Città Cultura. Coordina la dottoressa Angela Micieli, direttrice organizzativa Calàbbria Teatro Festival.

Gli altri eventi

A seguire la cerimonia Premio Frontiere Aperte che quest’anno sarà conferito al regista, scrittore e produttore coriglianese, Giovanni Algieri. Diversi i documentari e i cortometraggi  al suo attivo. Vincitori di numerosi festival in tutto il mondo; tra cui il Barcellona Film festival e il Los Angeles Film Awards. Nel 2018 ha fondato La Baluma Productions, casa di produzione e agenzia pubblicitaria con sede a Corigliano-Rossano. Il premio Frontiere Aperte, è stato realizzato da un’altra eccellenza calabrese, il maestro orafo Michele Affidato.

Il Calàbbria Teatro Festival è anche laboratori. Sabato 12 ottobre dalle 10 presso la sala Teatro Khoreia 2000; residenza artistica sul Teatro dell’assurdo di Samuel Beckett. Dal laboratorio verrà prodotto un lavoro teatrale che sarà presentato a dicembre in occasione del trentesimo anniversario della morte del più influente drammaturgo del Novecento.

Domenica 13 ottobre “Alla scoperta della borgata di Vallescura”. Passeggiata narrata fuori le mura dei Castrovillari, lungo il fiume Coscile a cura di Ines Ferrante di Mystica Calabria. Raduno ore 10, Piazza San Giuliano.

Durante la tre giorni è possibile visitare la mostra fotografica “Le rovine dell’anima” di Luciano Grisolia TuEm e quella di arte contemporanea “Imprinting” di Deborah Graziano.