VIDEO | L'opera del grande drammaturgo francesce, Victor Hugo, è andata in scena al teatro cittadino. Lo spettacolo era inserito nella rassegna "Le Maschere e i volti" organizzata dalla "Polis cultura"
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Un capolavoro senza tempo con cui non è mai facile confrontarsi. È stata un impresa temeraria quella di portare in teatro “I miserabili” di Victor Hugo. Un'impresa che ha convinto il pubblico grazie all’imponente interpretazione di Franco Branciaroli nel ruolo del protagonista Jean Valjean. Lo spettacolo, andato in scena ieri sera, al “Cilea” di Reggio Calabria era inserito nella rassegna “Le maschere e i volti” della Polis Cultura, diretta da Lillo Chilà. Una scelta ardua ma che supera la prova grazie al perfetto mix di tutti gli elementi. Non solo la celebre storia del grande drammaturgo, ma anche la preparazione artistica del cast, le scene e i costumi che hanno proiettato gli spettatori nella Francia post-napoleonica.
“I miserabili”- opera mastodontica senza eguali- è la storia di un popolo che rappresenta l’uomo nella sua nudità in conflitto per il possesso dei beni terreni e il mantenimento dei valori sociali. Un popolo incarnato nello spirito di un uomo in eterna lotta tra ciò che è giusto e ciò che buono. Ed è proprio la sua grande bontà, nonostante il passato costellato da sangue e furti, a dedicare la propria esistenza all’orfana Cosette presa sotto la sua aula prorettrice per onorare il giuramento fatto, in punto di morte, alla madre Fantine, ex impiegata in una delle sue fabbriche licenziata - a sua insaputa - dalla sua direttrice del personale perché ragazza-madre, fatto inaccettabile data la moralità del tempo. «I Miserabili è un miracolo letterario, dice ai nsotri microfoni Branciaroli, un romanzo scritto da un genio; è un’opera grandissima e infatti a teatro, non porti l’intero romanzo, ma una goccia delle 1400 pagine.
Sono sette-otto scene legate da un filo comune: la legge, l’uomo che crede solo alla legge (l’ispettore Javert) e l’uomo (Jean Valjean) convinto che un atto di bontà se è necessario, si fa anche contro la legge. Il mio personaggio è un criminale che è costretto a cambiare sempre identità, ma nel corso del tempo cambia anche se stesso. Perché da fuorilegge diventerà un “buono” che alla fine riesce a cambiare completamente il modo di vedere il mondo. Nell’attuale società ce ne vorrebbero di moderni Jean Valjean». L’adattamento teatrale dell’opera è stato affidato a Luca Doninelli mentre la regia è di Franco Per, le scene di Domenico Franchi e i costumi di Andrea Viotti. Il prossimo appuntamento in cartellone de “Le Maschere e i volti” è fissato per martedì 19 marzo, alle ore 21,00, con “Signore e Signori, buonasera” con Salvo La Rosa e Enrico Guarneri. Uno spettacolo all’insegna del divertimento che andrà in scena sempre al teatro “Cilea” di Reggio Calabria.