Ancora una volta Bova si conferma tra i centri più in fermento dell’Area Grecanica. L’antica capitale della Calabria Greca continua ad accogliere gli studenti delle scuole della Provincia di Reggio Calabria nell’ambito del progetto Palea Jenea, un percorso di approfondimento sulla storia e l’identità dei Greci di Calabria, dedicato agli studenti degli istituti superiori.

Il progetto è promosso dal Museo della Lingua Greca “Gehrard Rolfs” di Bova, di cui la professoressa Margherita Festa cura i rapporti con gli enti di formazione. Giunto al suo secondo anno di attività, Palea Jenea affianca momenti di approfondimento e formazione sulla storia della Calabria greca a uscite e visite guidate nel borgo per fare riscoprire un passato ricoperto da strati di polvere.

Durante l’ultima visita, Bova ha accolto gli studenti del Liceo “T. Gulli”di Reggio Calabria per una giornata all’insegna della riscoperta di una storia, di una cultura e di una religiosità di rito greco che, per troppo tempo, ha rappresentato prima per la Chiesa cattolica e poi per il fascismo, una lettera scarlatta. Il risultato è stato una perdita della memoria e dell’identità che ha minato quel senso di appartenenza su cui si fonda il sentirsi parte di una comunità.

«Oggi la questione è stata capovolta: – spiega Gianfranco Marino, vicesindaco di Bova - da oltre 20 anni Bova ha intrapreso un percorso di promozione e valorizzazione dei propri patrimoni, a partire da quello linguistico. Da paese dell’entroterra che rischiava di spopolarsi e perdere i servizi essenziali, Bova, puntando sulle sue peculiarità, è riuscita a invertire questa tendenza. Lingua e cultura minoritarie sono state trasformate da punto di debolezza in punto di forza, puntando a sviluppare un turismo di nicchia rivolto ad appassionati, studiosi e ricercatori. Ne è nato un sistema di ospitalità diffusa cui sono stati affiancati una serie di servizi legati all’enogastronomia e al turismo culturale, linguistico e archeologico. L’operazione è stata vincente. Quello cui ora puntiamo è accrescere nei nostri ragazzi la consapevolezza di chi sono e da dove vengono per fare in modo che, qualunque sia la loro decisione, partire o restare, venga presa in scienza e coscienza, forti delle proprie radici e del proprio bagaglio culturale».

Gli studenti hanno avuto l’occasione di visitare il Museo della Lingua Greca e quello di Paleontologia dell’Aspromonte immergendosi in una storia millenaria che quasi non disconoscevano. A chiarire la valenza dell’iniziativa è stata la Prof.ssa Anna Perri che ha accompagnato la scolaresca: «Affrontare momenti di approfondimento rappresenta un forte sprone per i nostri ragazzi, spesso ignari di un passato fecondo ma sepolto. Poter vedere con i propri occhi e toccare con le proprie mani la Storia stimola una riflessione sull’identità. Su un “chi siamo”, e un “qui e ora” che viene da lontano. Fare esperienza diretta, toccando con le proprie mani, rafforza i processi di costruzione della personalità degli alunni con un’azione educativa che affianca la classica formazione frontale a nuove metodologie didattiche. Ciò consente loro di pensare il proprio presente e il proprio futuro, consci di ciò da cui provengono. Perché la costruzione del proprio futuro è strettamente connessa al proprio passato».