Giornata di festa per gli anziani e i disabili della struttura diretta da don Alfonso Velonà, che in prossimità del Natale hanno ricevuto la visita dei bimbi della scuola primaria Ilaria Alpi
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«La nascita di questa struttura avviene dopo la morte, in un incidente stradale, di mio fratello, il secondo della famiglia, mentre era con la mia macchina sul ponte di Cropani. Per lui, che una famiglia non l'aveva avuta, volevamo dare vita ad una famiglia diversa, spirituale. Siamo partiti con una casa famiglia "Adolfo Velonà" nel 1981. Da quella casa ne sono nate altre sette per gli anziani, per i disabili, per le ragazze madri. Abbracciamo una buona parte del servizio sociale territoriale». Il dolore della famiglia Velonà per quella vita spezzata a soli 22 anni trasformato in impegno verso il prossimo. Don Alfonso Velonà, presidente della Fondazione Ualsi, Unione Amici di Lourdes e Santuari Italiani, ci riceve in una delle strutture gestite dalla stessa fondazione, la Residenza Sanitaria Assistenziale S. Anna di Botricello, che accoglie anziani e disabili.
La visita dei bambini
Una grande famiglia che in occasione delle festività natalizie ricevogni anno la visita dei bambini della scuola primaria Ilaria Alpi. «Questa iniziativa, tra canti e poesie, fa parte della nostra offerta formativa - spiega l'insegnante Silvana Grano - scuola che va incontro alle persone. Siccome abbiamo questa realtà vicino al nostro istituto, ogni anno con i bambini veniamo a fare gli auguri agli anziani, questo è l'ottavo anno. Crediamo di fare una cosa molto gradita. Abbiamo fatto due uscite coinvolgendo diverse classi. Vogliamo portare la nostra solidarietà alle persone meno fortunate di noi». «La salute è un concetto abbastanza vasto, non sono estranei fattori come il benessere anche sociale, fatto di intrattenimento - commenta il direttore sanitario della Fondazione Ualsi Paolo Mazza - la varietà è un fattore su cui insistiamo parecchio per fare in modo che le giornate dei nostri ospiti siano sempre meno ripetitive».
Scambio tra generazioni
Una ventata di allegria dal sapore natalizio dunque per gli ospiti della struttura, uno scambio di emozioni tra generazioni con la consapevolezza che anziani e bambini possono essere una risorsa gli uni per gli altri. «Tra l'anzianità e la fanciullezza c'è sempre un incontro. Ed è una cosa veramente straordinaria, come i nonni che si incontrano con i nipoti. Questi bambini vanno incontro ai nostri ospiti con amore. Qui non c'è tristezza - spiega don Alfonso Velonà -, anche se qualche volta vediamo qualche lacrima noi cerchiamo di asciugarla e questa è la cosa più bella che c'è qui dentro».