Nella foresta dei Giusti, tra le 766 persone di nazionalità italiana riconosciute dallo Yad Vashem, l’ente nazionale per la Memoria della Shoah di Gerusalemme, Giusti tra le nazioni, ci sono anche la reggina Bianca Ripepi e il marito Girolamo Sotgiu.

La figura di Bianca Ripepi Sotgiu è stata tratteggiata dallo studioso di cultura ebraica, Tonino Nocera, che ha curato la scheda biografica nel dizionario della Calabria Contemporanea dell'Istituto Calabrese per la Storia dell'Antifascismo e dell'Italia Contemporanea (Icsaic), ospite negli studi del Reggino.it della puntata di A tu per tu dedicata al 6 marzo, Giornata dei Giusti tra le nazioni.

Proclamata nel 2012 dal Parlamento europeo su proposta della fondazione Gariwo, la foresta dei Giusti per commemorare coloro che si sono opposti con responsabilità individuale a tutti i crimini contro l'umanità e a tutti i totalitarismi, estendendo il concetto di Giusto elaborato da Yad Vashem.

"Chi salva una vita, salva il mondo intero", così si legge nel Talmud, uno dei testi sacri dell'ebraismo. Bianca Ripepi (Reggio Calabria 1922 - Cagliari 2005) e il marito Girolamo Sotgiu hanno incarnato il senso profondo di queste parole con la loro vita e la scelta di accogliere in casa la piccola Lina Amato Kantor come se fosse loro figlia. Lo hanno fatto in costanza di guerre e di leggi razziali, salvando una bambina ebrea, Lina Kantor, dalla deportazione nei lager nazisti. Ecco che il valore sacro di ogni singola esistenza ha guidato anche il loro agire. E in un periodo buio della storia non hanno esitato a mettere a repentaglio la loro sicurezza e la loro vita per salvarne un'altra.

Continua a leggere e guarda il video su IlReggino.it