Cresce l’attesa per l’evento di sabato 6 aprile quando si insedierà il Tribunale ecclesiastico che aprirà ufficialmente il processo di canonizzazione della mistica di Paravati. Previsti migliaia di fedeli
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Tale momento “non è assolutamente un atto di culto pubblico nei confronti della serva di Dio, né un anticipo di beatificazione perché non si vuole in nessun modo anticipare quello che sarà, a tempo opportuno, il giudizio della Chiesa”. E, ancora, l’invito ai partecipanti “ad evitare l’esposizione di immagini relative alla serva di Dio”. È quanto si legge in una nota a firma della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, prodotta a fini organizzativi in vista della cerimonia che sancirà l’avvio del processo di canonizzazione di Natuzza Evolo, previsto il prossimo 6 aprile alle ore 17 all’interno della Villa della Gioia di Paravati. Parole chiare, tese ad evitare fraintendimenti di sorta ed elementi che possano danneggiare un percorso che, si spera, possa portare in conclusione all’elevazione agli altari dell’umile mistica di Paravati, morta nel giorno di Ognissanti del 2009. Inizialmente prevista nella basilica cattedrale di Mileto, la celebrazione - a causa dell’attesa partecipazione di decine di migliaia di pellegrini - è stata trasferita dal vescovo Luigi Renzo, per ovvi motivi di sicurezza e di ordine pubblico, nella grande spianata del luogo natio di Mamma Natuzza. Il tutto, in pieno accordo con le autorità e le istituzioni preposte e interessate all’evento. Al termine della santa messa, presieduta dal presule miletese sul sagrato della Grande chiesa, sabato prossimo avrà luogo la prima sessione per l’avvio dell’inchiesta diocesana sulla fama di santità e sulle virtù eroiche della serva di Dio. Si insedierà quindi il Tribunale ecclesiastico chiamato a trattare in questa prima fase la questione.
Giuseppe Currà
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