Dopo una stagione che ha regalato grandi emozioni al Parco Archeologico Scolacium di Roccelletta di Borgia, tra star straniere ed eccellenze italiane, e che ancora ha in programma date di forte richiamo prima della conclusione della diciottesima edizione di Armonie d’Arte Festival, cresce l’attesa per un eccezionale evento per chi ama la musica e non solo: il 5 settembre la Royal Philharmonic Orchestra, una delle più prestigiose al mondo, solo il giorno che la vede al Teatro alla Scala di Milano, chiuderà la sezione Platino del Festival. Sul podio una nuova stella della direzione d’orchestra internazionale, Joshua Weilerstein, e la partecipazione solistica di Chiara Giordano al pianoforte; una scelta quest’ultima, da parte dello storico direttore artistico del Festival, che sarà l’omaggio della pianista napoletana al suo pubblico e alla sua terra d’adozione.


Armonie d’Arte Festival, per questa particolare occasione, si sposta dalla sua dimora d’elezione, il magico scenario dell’antica Scolacium, e sceglie il Teatro Politeama di Catanzaro nel solco di una rinnovata collaborazione con il capoluogo e con la sua Amministrazione che ha aderito da pochissimo al Comitato d’Indirizzo della Fondazione Armonie d’Arte, ente attuatore dell’omonimo Festival appunto.
In merito il Sindaco Sergio Abramo e il vicesindaco assessore alla Cultura Ivan Cardamone congiuntamente dichiarano: «L’importante concerto della Royal Philarmonic Orchestra che chiuderà il programma di Armonie d’Arte Festival a Catanzaro, sarà un appuntamento di rilievo internazionale per la città capoluogo che si appresta ad inaugurare nel migliore dei modi una nuova stagione di eventi tutti da scoprire: si suggella così la proficua sinergia che l’Amministrazione comunale ha voluto instaurare con il Armonie d’Arte, ormai storico e blasonato Festival che si svolge Parco archeologico Scolacium, istituzionalizzando la manifestazione e accogliendo il concerto finale nella città capoluogo, nel cuore del centro storico, nel suo bellissimo Teatro. Un’intuizione, quella di avvicinare ancora di più il Comune di Catanzaro al Festival, che nasce grazie al dialogo portato avanti con il direttore artistico Chiara Giordano che nella sera del 5 settembre tornerà ad indossare i panni di pianista al fianco di una delle più importanti compagini orchestrali del mondo, che arriverà a Catanzaro dopo il previsto concerto al teatro alla Scala di Milano, contribuendo così a proiettare la città al centro del panorama culturale nazionale ed internazionale e a confermarne il ruolo di riferimento in Calabria e nel Mezzogiorno. Auspichiamo, dunque, che all’appuntamento la città risponda presente in modo consistente e positivo, non perdendo l’occasione di assistere ad un evento di assoluto livello artistico».


Per tornare, dunque, proprio all’aspetto artistico, ospitare un direttore già alla ribalta per straordinario talento, direzioni formidabili e lanciata fulgida carriera, a cui la giovane età aggiunge una cifra di particolarità connotata da capacità comunicative scattanti e innovative tipiche dei nativi digitali, è davvero un’ulteriore gioia per il Festival: infatti Joshua Weilerstein, americano, noto per la sua chiarezza espressiva e profonda musicalità naturale, per il suo entusiasmo nel proporre una vasta gamma di repertori, per la generosa ambizione di portare nuovi spettatori nella sala da concerto della musica classica, con un’idea innovativa di pensare al ruolo di direttore d’orchestra e alla comunicazione musicale, è fortemente impegnato nell'educazione musicale ovunque si presenti l'opportunità; sul podio ospita un podcast di musica classica di successo, Sticky Notes, per amanti della musica e nuovi appassionati, interpretando quindi la direzione come un’opportunità a tutto campo, performativa, formativa, educativa, divulgativa. La sua straordinaria e velocissima ascesa, d’altra parte, si sostanzia nella sua presenza alla guida di alcune tra le più importanti orchestre: direttore associato della New York Philharmonic, dirige regolarmente National Symphony Orchestra di Washington, BBC Philharmonic, Orchestre Philharmonique de Radio France, Royal Concertgebouw Orchestra, Stockholm Philharmonic e Swedish Chamber Orchestra, NDR Hannover Orchestre National de Lyon, Netherlands Philharmonic, Deutsche Kammerphilharmonie Bremen, Royal Liverpool Philharmonic, Vancouver Symphony, Milwaukee Symphony, Melbourne Symphony Orchestra, Rotterdam Philharmonic, Czech Philharmonic, SWR Stuttgar, Bamberg Symphony, tra molte altre.

 


Quasi inutile declinarie poi il valore della Royal Philharmonic Orchestra, da più di sette decadi in prima linea nella produzione musicale del Regno Unito, rappresenta una di quelle realtà che fanno la storia del concertismo internazioale; la sua attività londinese alla Cadogan Hall, alla Royal Festival Hall, e alla Royal Albert Hall, è integrata dai tour internazionali, vitali per il lavoro dell’orchestra che si esibisce nelle più prestigiose sale. La RPO collabora con i più celebri artisti internazionali, incluso il suo Direttore principale Pinchas Zukerman. Nel 2018, l’RPO Resound, il programma educativo dell’orchestra in favore della comunità, ha realizzato anche una meritoria attività a favore della popolazione svantaggiata. Inoltre l’Orchestra britannica si caratterizza per un forte utilizzo delle nuove tecnologie, e in tale direzione ha collaborato con la EnCue by Octava divenendo la prima orchestra in Europa ad offrire al suo pubblico in tempo reale servizi musicali tecnologicamente avanzati come la visone su tablet e altre forme interattive, attraverso il proprio sito web (www.rpo.co.uk), il canale YouTube (RPOOnline) e Instagram (@RPOOnline). Anche se la Royal Philharmonic Orchestra coglie volentieri le opportunità offerte dal ventesimo secolo, esibendosi con pop star e per video games o eseguendo colonne sonore per il cinema, la sua priorità artistica rimane produrre musica classica ai massimi livelli e per il maggior numero possibile di ascoltatori. Guardando con fiducia ed orgoglio al futuro, la sua versatilità e il suo alto profilo musicale fanno della di questa compagine una delle orchestre sinfoniche in assoluto più lungimiranti e di più moderna visione.
Il programma sarà molto accattivante, con pagine amatissime dagli appassionati e tra le più note in assoluto del repertorio classico: di Ludwig van Beethoven l’intensissima Overture Op.84 “Egmont”, di Wolfgang Amedeus Mozart quel gioiello assoluto che è il Concerto per pianoforte e orchestra N. 23 in La magg. K.488, e infine l’esplosiva Sinfonia n. 9 in Mi minore, detta "Dal Nuovo Mondo" di Antonín Dvo?ák.


«Il concerto conclusivo del Festival 2018 – commenta il direttore artistico Chiara Giordano – attraverso le specificità del direttore Weilerstein e della Royal Philharmonic Orchestra, ci riempie di orgoglio. A ciò si aggiunga, mi sia consentito, la grande emozione con la quale vivo questo momento. Essere musicista non è una scelta ma un’esigenza, così come non si fa il pianista, ma si è pianista: non è una sottile differenza linguistica ma una dimensione spirituale e culturale abissalmente differente; in questo caso la musica, anche quando non suoni o non canti o non l’ascolti, ti segue e ti insegue, e tu trovi pace vera solo quando la vivi; così suonare nel territorio dove vivo, a cui pure ho dedicato una parte grande del mio impegno, mi riempie di gioia - conclude Giordano - e farlo accompagnata da una della più importanti orchestre del mondo diretta da una nuova giovane stella dello scenario musicale idi più alto profilo, mi riempie di rinnovato entusiasmo. D’altra parte il concerto K. 488 n.23 in la maggiore di Mozart, è una di quelle pagine più straordianrie di tutti i tempi, che commuove sempre, tanto chi la suona, tanto chi l’ascolta. Sarà per me un privilegio che dedico a tutti gli amici del Festival, a tutto lo staff, a tutto il pubblico».