Si è tenuto nei giorni scorsi a Palazzo Luigi Razza un incontro tra la sindaca di Vibo Valentia, Maria Limardo, e i promotori del Parco archeologico agro naturalistico del Vibonese “CroceNeviera”. Il gruppo di delegati, in rappresentanza dei soggetti pubblici e privati, firmatari a suo tempo del protocollo d’intesa per la realizzazione del progetto, era composto da Giacinto Namia, Anselmo Pungitore, Claudio Cricenti, Luciano Grillo e Anna Rotella. Gli interessati hanno potuto illustrare alla prima cittadina le linee guida che animano il progetto che si propone prioritariamente di coniugare la conservazione e la valorizzazione del patrimonio archeologico, storico e culturale della città, la tutela ambientale, l’agricoltura sostenibile, le attività di artigianato tipico e l’accoglienza, con intuibili benefici sul piano dell’occupazione, soprattutto giovanile, e dell’incremento dei flussi del turismo culturale e religioso.

Riprendere attività agricola a ridosso del castello 

La disponibilità con la quale le parti si sono confrontate lascia ben sperare in una soluzione condivisa che veda nell’agricoltura sociale la soluzione portante per una parte dei problemi che affliggono il territorio. La ripresa intensiva delle pratiche agricole a ridosso dell'area circostante il castello normanno può diventare la chiave di volta, condivisa dai tre comuni confinanti (Vibo Valentia, Sant'Onofrio e Stefanaconi), non solo per la manutenzione ordinaria delle vaste aree archeologiche del territorio interessato, ma anche per il controllo degli incendi, delle frane, dell’abbandono dei rifiuti oltre che per l’armonica irreggimentazione delle acque piovane e, soprattutto, per un equo e sostenibile governo del territorio e la contemporanea creazione di posti di lavoro.

I firmatari

Il progetto in questione è stato formalizzato dopo un intenso giro di incontri con Enti e Associazioni operanti sul territorio durato per tutto il 2017 fino al 28 settembre 2018 con la firma di un protocollo d’intesa per la costituzione del Laboratorio territoriale per il Parco archeologico agro naturalistico. I firmatari, a conferma della valenza culturale, economica e sociale del Progetto, sono i Comuni di Vibo Valentia, Sant’Onofrio e Stefanaconi, il vescovo della Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, il Polo museale calabrese, Archeoclub, Confindustria, Cgil, Cia (Confederazione italiana agricoltori), Federconsumatori, Codacons, Coldiretti, AbC (Agricoltura biologica Calabria), Agrìa (Rete agricoltura biologica civica del Vibonese), Forum delle associazioni, Italia nostra, Associazione italiana cultura classica, Comitato Pro mura, il Wwf provinciale, le associazioni “Risveglio ideale”, “La Goccia”, “Io vedo con le mani”, Argonauta e l’Associazione “Pro-fondazione Antonino Murmura”.

Valorizzare archeologia e agricoltura sostenibile

Tutti animati dal comune obiettivo di coniugare concretamente la conservazione e la valorizzazione del patrimonio archeologico e culturale della città, la tutela ambientale e del paesaggio, l’agricoltura sostenibile, le attività di artigianato tipico e l’accoglienza, con intuibili benefici sul piano dell’occupazione, soprattutto giovanile, e dell’incremento dei flussi del turismo culturale e religioso. In questi due anni il progetto ha anche ricevuto il sostegno dell’Animi (Associazione nazionale per gli interessi del mezzogiorno d'Italia) e del suo presidente Gerardo Bianco per la forte connessione esistente tra l’impegno profuso per la rinascita sostenibile del territorio vibonese, al di la degli interessi dei singoli, e la dedizione di Umberto Zanotti Bianco per la rinascita del Sud.

CroceNeviera protagonista anche a Roma

Il 30 maggio 2019, nella splendida cornice del Museo nazionale etrusco di Villa Giulia a Roma, Maurizio Agostino, Luciano Grillo, Giuseppe Ferraro e Anna Rotella hanno potuto presentare in seno al convegno “Landscapes-Paesaggi culturali”, un’apprezzata relazione dal titolo: Una visione per il Parco Archeologico agro naturalistico del vibonese CroceNeviera. Un articolo a firma degli stessi autori verrà a breve pubblicato all’interno di un volume, dedicato all’ex Sovrintendente regionale Elena Lattanzi, per i tipi della casa editrice “Scienze e lettere”.