VIDEO | Taglio del nastro alle Maisonettes. Gli studenti stranieri saranno liberi di professare la propria fede
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Inaugurato, nel Centro Residenziale dell’Università della Calabria, il Luogo del Silenzio: un’area di preghiera e meditazione ideata anche dal compianto Alberto Ventura, docente del Dipartimento Cultura, Educazione e Società prematuramente scomparso nell'agosto scorso, insieme al magnifico Rettore Nicola Leone, e poi alle docenti Patrizia Piro, prorettore con delega al centro residenziale, e Laura Corradi, docente di studi di genere.
Integrazione spirituale
Si tratta di uno spazio aperto a tutta la comunità universitaria per l'integrazione fra le diverse sensibilità religiose e spirituali presenti nel campus. Situato nel quartiere delle Maisonettes dell'Ateneo di Arcavacata, è destinato ad accogliere nei suoi ambienti volutamente sobri, spogli, privi di qualsiasi simbologia, credenti di ogni religione. Uno spazio in cui studenti sunniti e sciiti possono stringersi la mano (nella foto).
Campus internazionale
All'Università della Calabria risultano iscritti circa 1.300 ragazzi stranieri provenienti da 96 nazioni diverse. Quelle più rappresentate sono Cuba, Egitto, Romania, Pakistan, Senegal, Ecuador, Afghanistan. Questo spazio, fruibile anche dal personale e da chiunque voglia unirsi per professare la propria fede, si aggiunge alla Chiesa cattolica istituita fin dalla fondazione del Campus dall'allora arcivescovo Enea Selis.
Il taglio del nastro
Alla cerimonia del taglio del nastro hanno tra gli altri partecipato il prorettore vicario con delega alla didattica Francesco Scarcello, gli addetti ai servizi del Centro Residenziale e tanti studenti tra i quali Ahme Elgendy, di origine egiziana, referente degli studenti del quartiere Maisonettes, il quale visibilmente emozionato, ha sottolineato come il Luogo del Silenzio rappresenti «una vera integrazione, perché riunisce chiunque voglia pregare, senza discriminare nessuno. I calabresi in più occasioni e anche oggi - ha aggiunto - hanno dimostrato di essere realmente persone che accolgono». Non è una novità in assoluto per l'Italia, uno spazio simile sarebbe già funzionante nel Politecnico di Torino, e però indubbiamente il Luogo del silenzio è una innovazione che muove verso quel principio di pacifica convivenza da tutti auspicato.
Un segno di civiltà
In questa prima fase l'apertura di questo spazio si protrarrà per sei ore al giorno, coincidendo con l'orario di servizio del personale addetto. Ma la prospettiva è quella di adeguare la fruizione del Luogo del silenzio alle esigenze degli studenti. «Oggi – ha affermato Patrizia Piro – è un giorno molto importante per la nostra università che ha una grande vocazione internazionale. Questo posto è un segno di civiltà ed accoglienza per tutti gli studenti, un luogo di prevenzione del conflitto per la conoscenza reciproca e la serena convivenza».
«Questo luogo – ha detto Laura Corradi – vuole testimoniare che non vi può essere conflitto tra persone che credono in un Dio diverso. Da questo luogo parte l’invito ad ascoltare e comprendere le realtà interiori delle persone con l’auspicio di vedere sempre più valorizzata la grande diversità di spirito presente nella nostra università».