VIDEO | Non si spegne l'eco del Link|Tropea Communication Meeting. Tanti gli ospiti della due giorni che ha portato a Tropea grandi nomi dell'informazione e della cultura. Tra questi anche lo stilista Claudio Greco
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Non si spegne l'eco di “Link|Tropea Communication meeting - Orgoglio e pregiudizio”, il grande evento targato LaC e ViaCondotti21, organizzato insieme al Comune di Tropea e alla Fondazione Magna Grecia, che per due serate ha coinvolto grandi nomi della cultura, del giornalismo, della società civile, aprendo un confronto sulla necessità di abbattere i pregiudizi che spesso disegnano la Calabria come una regione a tinte fosche.
«Il pregiudizio spesso è qualcosa che ognuno sente proprio e lo vede negli altri – dice Nino Foti, presidente della Fondazione Magna Grecia -. Noi dobbiamo essere orgogliosi di essere calabresi ma soprattutto investire sul nostro futuro guardando nel nostro passato, alle nostre radici che sono solide e possono renderci orgogliosi di dimostrare che noi possiamo dare un contributo al miglioramento non solo della Calabria e del Mezzogiorno ma dell'Italia intera».
Nella serata conclusiva della kermesse, nell'anfiteatro del porto della Perla del Tirreno, un parterre d'eccezione, che ha visto tra gli altri la partecipazione del procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri e del presidente della Regione Roberto Occhiuto ma anche rappresentanti del mondo dell'associazionismo, della politica, della Chiesa, con monsignor Attilio Nostro, da meno di un anno alla guida della diocesi Mileto, Nicotera Tropea: «Io sono cresciuto con il pregiudizio generato dal sentire tante volte la notizia “è stata arrestata una persona di origine calabrese”. Era bruttissimo sentirlo e ricordo che quando ero ragazzo questa cosa mi feriva in maniera impressionante. La cosa di cui sono orgoglioso è il fatto di scoprire da vescovo tantissime ricchezze meravigliose presenti nelle esperienze e nelle persone che incontro - ha sottolineato il presule -. E il desiderio che ho è di mettere in rete queste esperienze a servizio della Calabria, a servizio di questo territorio e questa Diocesi bellissima che si merita sicuramente una sorte migliore».
Durante l'evento anche la consegna di diversi riconoscimenti a chi ogni giorno, attraverso il suo operato, racconta una Calabria libera e orgogliosa di se stessa. Un racconto a colori portato in scena anche dal regista Mimmo Calopresti e dallo stilista Claudio Greco.
«La mia CalabriaVisione – ha detto Calopresti - è nell'immagine di quando ero bambino: una terra bellissima, povera ma ricca di cose meravigliose come il mare, il sole, la natura. Il pregiudizio l'ho sempre subito ma non mi è mai importato nulla. Ho sempre risposto creando con orgoglio immagini belle che tutti apprezzano».
«Sono orgoglioso perché questa terra mi ha visto nascere e diventare artista - ha raccontato Greco -. E se riesci a fare l'artista in Calabria puoi affrontare il mondo. Io ho abitato come stilista negli Stati Uniti, in Giappone, a San Pietroburgo, in Francia. Però questa calabresità, questa forza, è sempre venuta fuori e c'è sempre stata la voglia di tornare in questa terra veramente meravigliosa».