VIDEO | Con LaC Storie siamo a Pimonoro, piccolo centro del Reggino, dove è stato creato un piccolo laboratorio artigianale dedicato alla costruzione di strumenti musicali tra cui la zampogna
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Melodie antiche che rimandano inevitabilmente al Natale. È il suono della zampogna che, come da tradizione, si arrampica per le vie dei borghi portando con sé un carico di ricordi, attese e speranze. Il viaggio di LaC Storie, format curato dal video reporter Saverio Caracciolo, fa tappa a Pimonoro, nel cuore dell’Aspromonte. In questo centro di poche anime, due amici Salvatore Gerace e Nazzareno Murdica hanno creato un piccolo laboratorio artigianale dove costruiscono diversi strumenti musicali. Tra questi, troviamo la pipita e la zampogna.
La devozione alla Divina pastora
Un’avventura straordinaria raccontata in prima persona dagli stessi protagonisti: «Quando lasci il tuo paese d’origine scatta in te qualcosa che ti lega ancora di più alle tue tradizioni e alle tue radici», racconta Salvatore. Non è stato un iter continuativo perché in paese, spiegano, già agli inizi del Novecento, erano attivi due costruttori di zampogna. Un’arte, figlia dello stesso territorio dove è viva la devozione nei riguardi della Divina pastora, Madonna protettrice di tutti i pastori. Un culto antichissimo molto sentito anche dalle comunità limitrofe.
La realizzazione della zampogna
Nel corso della puntata “La capra che suona”, Salvatore e Nazzareno mostreranno le diverse fasi di lavorazione che portano alla creazione dell’otre di capra, usata poi nella zampogna per farla suonare. Dall’uso del sale, al lavaggio della pelle della capra fino alla cucitura e al completamento dello strumento: «Capisco che possa essere triste vedere la pelle di un animale morto ma trovo ancor più triste la società del consumo, alla fine questa è continuità». g.d'a.