Full immersion a Sant’Agata del Bianco per conoscere un sito utilizzato sia da greci, romani e bizantini per la pigiatura e fermentazione dei mosti
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Sant'Agata del Bianco è un comune montano della costa jonica reggina di appena 581 abitanti il cui territorio è compreso nella Comunità montana Aspromontana e nelle campagne limitrofe. Spesso nascosti dalla vegetazione, ci sono palmenti rupestri utilizzati in antichità sia da greci e romani che da bizantini.
Queste vasche, in numero di tre o quattro elementi, sono scavate nella roccia arenaria e rese impermeabili da uno strato di intonaco composto da sabbia e calce misto a cocciopesto.
Oggi grazie al lavoro dell'amministrazione guidata dal sindaco Domenico Stranieri e dell'assessore Jaime Gonzalez, sono stati rinvenuti una trentina di palmenti da poter valorizzare e far diventare trainanti per l'economia del paese.