Anche quest'anno ad Alessadria del Carretto, ai piedi del Pollino, si rinnova il tradizionale appuntamento con la festa della Pita. La comunità del Cosentino, tramite la suggestiva cerimonia, rende omaggio al patrono Sant'Alessandro Papa e martire, morto decapitato. Una figura che si lega ad una delle fasi più difficili della Chiesa. Il sesto vescovo di Roma, infatti, visse nel periodo di massima espansione dell'Impero romano e in piena persecuzione cristiana.

Ogni anno, ad Alessandria, gli abitanti adornano un grande abete. Salgono in località Spinazzeta, in Basilicata, ne scelgono uno, lo tagliano e lo trasportano a piedi per circa 8 chilometri fino al paese. La discesa viene rallegrata da suonatori che accompagnano l'albero per tutto il tragitto. Il 3 maggio, quindi, in occasione della festa patronale, viene innalzato. Un rituale che affonda le sue origini nel Seicento. Pare che alcuni pastori, tagliando un abete, trovarono un mezzobusto di Sant'Alessandro. Effige che, ad ogni taglio, perdeva sangue. Da qui una devozione ancora più radicata, raccontata nel dettaglio nell’appuntamento odierno di LaC Storie, la rubrica curata dal nostro videoreporter Saverio Caracciolo. Le altre puntate sono in programma, sempre il martedì, alle ore 13 e alle 20 su LaC Tv canale 19 dtt e in streaming su lactv.it.